(M. Pinci) Proprio nel giorno in cui il presidente del Cagliari Massimo Cellino viene arrestato per peculato e falso ideologico nella realizzazione dell’impianto Is Arenas, lo stesso Cellino si aggiudica la partita davanti al Tar della Sardegna per il rinvio da parte del prefetto della partita Cagliari-Roma. Un verdetto che non ha peso sportivo in merito all’assegnazione della gara per 0-3 alla Roma. Ma di cui l’Alta Corte presso il Coni – ultimo grado di giudizio sportivo – non potrà non tenere conto in sede di giudizio sulla legittimità dell’assegnazione a tavolino del match. Torna quindi di attualità l’ipotesi che, a sei mesi dal giorno del fischio d’inizio mai avvenuto, la partita possa giocarsi davvero.
Il verdetto del Tar della Sardegna, in merito al rinvio della gara Cagliari-Roma del 23 settembre scorso, è chiarissimo nel parlare di un provvedimento, quello siglato dal Prefetto Giovanni Balsamo, emesso senza che fossero stati convocati i rappresentanti della Provincia, dei sindaci di Cagliari e di Quartu, e del Coni. Motivo per cui il provvedimento “difetta proprio del regolare parere di quel comitato del quale erano assenti più di metà dei membri”, al momento della decisione. In sostanza, una sorta di vizio formale nella ordinanza prefettizia che disponeva il rinvio della partita e il successivo pronunciamento in favore dello 0-3 a tavolino, prima del giudice sportivo, poi della Corte di Giustizia Federale. Ora sarà il Prefetto di Cagliari a dover decidere se appellarsi presso il Consiglio di Stato a un pronunciamento che sconfessa il suo operato nella notte del 22 settembre scorso, oppure rinunciare.
PAROLA ALL’ALTA CORTE – Dal punto di vista sportivo, in ogni caso, la sentenza del Tar regionale non porterà alcuna conseguenza diretta. Ciò però potrebbe avere un peso nel momento in cui sulla questione sarà chiamata a pronunciarsi l’ultimo grado di giudizio sportivo competente: l’Alta Corte presso il Coni – composta dai professori Ielpo, De Roberto, Luciani, Loturco, Pardolesi – cui il Cagliari ha presentato il ricorso il 20 dicembre riservandosi di depositare motivazioni aggiuntive a seguito della lettura delle motivazioni alla sentenza della Corte di Giustizia Federale. L’iter è stato completato soltanto lo scorso 7 febbraio: per questo l’Alta Corte dovrà attendere la prossima settimana per poter calendarizzare le udienze di discussione sul caso Cagliari-Roma. Verosimile (ma non è escluso che i tempi possano essere diversi) arrivare a un verdetto definitivo intorno alla metà di marzo: a sei mesi circa dalla data in cui si sarebbe dovuta giocare la partita, e a poche settimane dalla fine del campionato.
APPENDICE DEL CONSIGLIO DI STATO – Un verdetto che, però, potrebbe non scrivere la parola fine sulla partita: il Cagliari, infatti, potrebbe contare, anche in caso di sconfitta davanti all’Alta Corte, sul giudizio del Consiglio di Stato: se fosse favorevole alla posizione di Cellino, infatti, annullando l’ordinanza prefettizia supererebbe persino il giudizio sportivo. La Roma, per il momento, mantiene una posizione di attesa delle motivazioni del Tar, rimanendo convinta che l’Alta Corte fonderà il proprio giudizio esclusivamente sulle sentenze del giudice sportivo, della Corte di Giustizia Federale, e sull’indagine supplementare svolta dalla Procura Federale, senza dimenticare che nessun club – come da articolo 17 del cgs – non può disattendere un decreto del prefetto.
TOTTI: “BASTA CON IL RIGORE DI GENOVA, C’E’ LA JUVENTUS” – Intanto Francesco Totti si sfoga sul proprio sito, a 4 giorni dalla sconfitta con la Sampdoria: “Ci sono state molte parole e tante ricostruzioni fantasiose relative all’episodio del rigore di Genova. Si tratta di un fatto circoscritto alla partita: per me al triplice fischio è finito tutto. Non tollero che qualcuno millanti cose non vere e si nasconda dietro la mia persona. Ora più che mai dico sempre e solo Forza Roma. Giù le mani dalla mia, nostra e vostra Roma!”. Il tutto mentre si avvicina la gara con la Juventus: “Siamo arrivati alla vigilia di una partita importante e sentita: andiamo infatti ad affrontare una grande squadra anche se si è parlato poco di questo…”.
Fonte: Repubblica.it