Non ha pace questo giovanotto con il viso docile e la corsa tormentata: gli infortuni non gli permettono di trovare la migliore condizione atletica ritardandone l’inserimento definitivo nella Roma
In questo caso è stata la schiena a tradirlo. Troppe sollecitazioni nel finale della partita con la Sampdoria, troppi atterraggi ruvidi sul terreno infido: «lombalgia»hanno stabilito i medici di Trigoria che sono stati costretti di nuovo a fermarlo. Salterà sicuramente la serata di gala di Roma-Juventus(…)..
Preveniamo l’associazione di idee: questo problema non ha niente a che fare con i guai al ginocchio, la vera mannaia sul campionato di Dodò. Da ormai un mese il gonfiore era svanito, gli stava riuscendo quasi tutto, anche la paura del dolore e delle ricadute era scomparso. Non a caso, già Zeman aveva cominciato a utilizzarlo con una certa assiduità e contro il Cagliari (l’avversario che ha certificato il ribaltone tecnico) gli aveva persino affidato il posto da titolare, tre mesi e mezzo dopo Parma-Roma.
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Ora ci si mette la schiena. Dodò è dispiaciuto perché si sentiva pronto a giocare e aveva annusato la possibilità di sfidare la Juventus. Peraltro, il destino gli ha dato un’altra prova della propria esistenza in una circostanza assolutamente fortuita: contro la Sampdoria, Dodò non sarebbe nemmeno entrato in campo se Beccaccioli, il nuovo tattico scelto da Sabatini, non avesse suggerito all’ultimo momento ad Andreazzoli di modificare l’assetto della squadra in occasione dell’infortunio di Castan.
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Fonte: Corriere Dello Sport