(F. Oddi) – «Daje, Daje, siamo la Roma eh… ». Aveva incoraggiato così i suoi uomini Aurelio Andreazzoli prima dell’ingresso in campo, ha portato la squadra a fare riscaldamento sotto la Curva Sud, poi ha ottenuto la prima vittoria della carriera. E quando gliel’hanno chiesto, ha ribadito il concetto: «Questa frase dovrà rimbombare, dobbiamo ricordarcelo sempre, siamo la Roma. Una società in espansione incredibile, abbiamo una dirigenza impressionante per iniziative, calore e vicinanza». Lodi alla dirigenza, poi ai giocatori. «Il merito è sempre dei calciatori. Siamo stati molto vicini a loro, cercando di rasserenarli, di far capire loro quanto possono essere importanti. Abbiamo fatto il riscaldamento sotto la Curva: temevamo potesse non rispondere, ma la Curva è particolarmente generosa e ci ha supportato. Parlando con i miei collaboratori è venuta fuori questa idea, c’era anche Francesco (Totti, ndr): sapevamo di rischiare, che non eravamo a posto perché non avevamo fatto quello che il pubblico si merita. Ma la Curva Sud non tradisce».
ORGANIZZAZIONE E VIGORIA Gli viene chiesto se è il giorno più bello della sua vita, reagisce d’istinto, quasi sdegnato: «Ci sono la famiglia, i figli… Certo, sono tanti anni che faccio calcio, aver avuto la possibilità di allenare la Roma e battere la squadra che stimo di più, un allenatore che apprezzo moltissimo, è una soddisfazione. Li abbiamo battuti con le loro stesse armi, organizzazione e vigoria fisica». E con un occhio particolare a Pirlo. «Il nostro era una sorta di 3-4-2-1, con Totti e Lamela trequartisti. Dovevano infastidirlo: sono dell’idea che mettere un uomo su Pirlo sia una spesa inutile, perché è talmente bravo che riesce comunque a fare il suo lavoro. Ma in due, qualcosa… Abbiamo lavorato sull’autostima in questa settimana. E con una vittoria del genere possiamo programmare il futuro».
ANCELOTTI E FUTURO Baldini, prima della gara, aveva smentito contatti con Ancelotti. Con una precisazione fondamentale ma del tutto inutile: «per questa stagione», in cui Ancelotti ha ben altro a cui pensare, con tutto quello che lo sceicco gli ha messo a disposizione per vincere a Parigi. Per l’anno prossimo i contatti ci sono stati eccome, ma intanto c’è Andreazzoli. Che «sa quali sono i problemi, dei giocatori e dell’ambiente. È stata una scelta di buon senso, se penso alla prima ora contro la Samp direi anche non avventata».