(A. Pugliese) – Un fulmine, un meteorite, per qualcuno una vera cannonata. E in Spagna, addirittura un zapatazo, che tradotto vuol dure «scarpata terrificante». Il giorno dopo il gol a 113 kmh con cui ha abbattuto la Juventus e il suo amico Buffon, Francesco Totti è celebrato ancora una volta un po’ in tutto il mondo. A casa sua, dove un po’ tutto il gruppo giallorosso è convinto di avere «un capitano bionico», ma anche fuori. Non è la prima volta che gli succede, è chiaro, ma vederlo accadere ancora, a 36 anni e mezzo, un po’ di effetto lo fa.
ARGENTO VIVO Del resto, Francesco sta vivendo una seconda giovinezza (finora 9 gol e 10 assist per lui) e l’obiettivo di giocare fino a 40 anni è sempre più vicino («Per quello che sta facendo, il rinnovo del contratto è obbligatorio», ha detto recentemente il d.g. giallorosso Baldini, riferendosi all’accordo che scadrà nel 2014, ndr). Tanto che un bookmaker (Paddy Power) ha aperto le scommesse sul suo ritiro (offerto a 2,50 a 37 anni, a 3,75 a 38 anni, a 5,50 a 39 ed a 7 a 40), dando poi per scontato l’aggancio a Nordahl (225 gol in Serie A) già alla prima occasione utile, e cioè il 3 marzo con il Genoa (fonte Agipronews). Come avverrà? Con un gol di destro (favorito a 1,91, poi in lavagna a 6 quello di sinistro o su rigore, a 6,50 di testa e ad 11 su punizione).
ESULTANZA MONDIALE E mentre i bookmakers si sbizzarriscono, il mondo resta quasi scioccato. Per Marca il gol alla Juve è, appunto, un «zapazato dell’illustro capitano giallorosso», per El Mundo Deportivo «un proiettile sparato a 113 km», per l’Equipe «un colpo di cannone, di quelli che lasciano paralizzati anche i migliori come Buffon». Dall’altra parte del mondo, ci si spinge anche oltre. In Brasile, Globo Esporte lo definisce «il gol per delirio giallorosso», negli Usa Yahoo Sports «un fulmine, un razzo, un meteorite russo che potrebbe essere capace anche di decapitare un Transformer». Lui, Francesco, quel gol lì l’ha festeggiato in famiglia, con Ilary e con gli amici più stretti. Anche perché i 113 chilometri orari, se è vero che sono a prova autovelox, è anche vero che non sono un record: Ronald Koeman, nella finale di Coppa Campioni del 1992 (Barcellona-Sampdoria) segnò su punizione a 188 kmh, mentre su Youtube gira una punizione del brasiliano Ronny (Sporting Lisbona, 2006) che avrebbe toccato addirittura i 211 kmh. «Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi, quando giocano così possono vincere contro chiunque» ha detto Pallotta dagli Usa. Per ora, il presidente si dovrebbe preoccupare soprattutto di ibernare questo Totti qui e di conservalo chissà per quanto altri anni ancora.