(M. Ferretti) – Da Vujadin Boskov ad Aurelio Andreazzoli, la storia non è cambiata. Una storia fatta di classe, di colpi di genio, di emozioni. E, soprattutto, di gol. Ci sono i numeri, che non ammettono smentite, a confermarlo in scioltezza. Francesco Totti, l’immenso capitano della Roma, sabato sera contro la Juventus ha segnato la rete numero 224 in Serie A, la numero 279 considerando tutte le competizioni. Adesso Gunnar Nordahl, il Pompiere svedese, è lontano soltanto un passo nella classifica dei cannonieri all time di campionato, e Francesco ha già fissato le modalità di aggancio prima e di sorpasso poi.«Contro l’Atalanta non ci sarò perché squalificato, ma contro il Genoa all’Olimpico segnerò una doppietta e sorpasserò Nordahl», ha assicurato sabato sera.
UNICO
La grandezza di Totti, però, non risiede soltanto nel numero dei gol regalati alla sua Roma, soltanto alla sua Roma. Passano gli anni, cambiano gli allenatori, si modificano i moduli ma la Roma aveva ed ha una sola certezza, il suo capitano. Che non smette mai di stupire, anche se non è più un ragazzino appena promosso dalla Primavera, anche se è stato costretto due volte a rifarsi le ginocchia, anche se ha un placca di titanio alla gamba sinistra, undici viti in una caviglia e due o tre protusioni discali. Cose che avrebbero abbattuto chiunque, non RoboCap, l’orgoglio dei tifosi della Roma che si riconoscono in lui.
LA POSIZIONE
Centravanti, attaccante di sinistra, trequartista alle spalle della prima punta o regista d’attacco, la sostanza quando c’è di mezzo Totti non cambia. Perché se uno è bravo (e Totti è bravissimo) riesce a giocare bene in ogni angolo del campo, esaltando qualsiasi modulo e, di conseguenza, la squadra. Passando da Zdenek Zeman ad Andreazzoli, Francesco ha per l’ennesima volta cambiato posizione ma non è cambiato il suo contributo alla causa, sottolineato anche dai nove gol stagionali. Il tutto accompagnato da una condizione atletica invidiabile, segno che il ragazzetto di Porta Metronia ci sta ancora con la fede. E, ieri come oggi, Totti continua a far parlare di sè a trecentosessanta gradi.
LE SCOMMESSE
L’ipotesi del sorpasso a Nordahl, ad esempio, ha stuzzicato i bookmakers internazionali, pronti a sfruttare l’avvenimento. E non solo. Gli irlandesi di Paddy Power, ad esempio, dando per scontato un gol di Totti contro il Genoa ha aperto le scommesse su come segnerà la rete del sorpasso su Nordahl: il tiro di destro è l’ipotesi favorita a 1,91, per un sinistro si sale a 6,00, stessa quota di un calcio di rigore; il colpo di testa pagherebbe 6,50, il calcio di punizione si gioca a 11,00. In più, Paddy Power quota anche altro, tipo il ritiro di Totti a 40 anni bancato a 7,00. Il ritiro a 37 anni a 2,50, a 38 a 3,75 e a 39 a 5,50.
IL FUTURO
Con 2009 minuti, Totti è il giocatore della Roma maggiormente utilizzato. Nove reti e dieci assist, per lui. Segno che il tempo in campo non è passato invano. E ci si chiede quali siano i limiti di questo fuoriclasse, che – nonostante tutto – continua ad essere il più bravo della Roma. Dato che il suo contratto (da calciatore) scadrà il prossimo anno, si è cominciato a parlare da settimane di un eventuale rinnovo, cosa non esclusa tempo fa dal dg Franco Baldini. Facile ipotizzare, però, che Totti – che ha tutta la voglia di prolungare – accetterà un nuovo accordo soltanto a determinate condizioni. Insomma, non un contratto da giocatore a fine carriera, magari buono solo per il part time, ma uno da giocatore vero e disponibile al cento per cento.