(A.Austini) – I monumenti restaurati fanno sempre un certo effetto. Al primo, Totti, è servita giusto un’imbiancata dopo l’ottimo lavoro di Zeman. Il secondo, De Rossi, era invece abbandonato a se stesso nel cantiere del boemo e Andreazzoli ha dovuto dedicargli, oltre alle sue attenzioni, tutti gli operai per rimetterlo a lucido. L’allenatore si è dedicato all’aspetto psicologico e ha motivato un ragazzo triste, senza stimoli, con la tentazione ancora intatta di scappare altrove […]
Il risultato s’è visto sabato scorso contro la Juventus. Non ancora il De Rossi splendente dell’Europeo, ma una versione molto simile. Un gran lavoro tattico, takle fin troppo decisi, un paio di lanci niente male e la tranquillità di poter lasciare il resto dell’impostazione ai piedi delicati di Pjanic. Ma il vero segno di rinascita sono quegli occhi lucidi di Capitan Futuro, sotto la curva, a raccogliere l’abbraccio dei tifosi dopo la partita.[…]
De Rossi è tornato a emozionarsi per la Roma, cosa che non gli vedevamo fare da tempo. Totti non ha mai smesso e ora riaverli insieme «sul pezzo» può aiutare il resto della truppa a rimettersi in corsa. Non subito però: domenica a Bergamo non ci saranno entrambi per squalifica. Una sosta che consentirà a Totti di rifiatare (ha saltato una sola gara finora) e a De Rossi di avvicinarsi ancor di più alla condizione ideale, anche se il suo vero problema è il ritmo-partita: su 24 gare ne ha giocate solo 12 dall’inizio. «Con la Juventus – ha spiegato ieri Andreazzoli – ha dato il suo massimo in questo momento, i margini di miglioramento sono ampi. […]».
Chi quel «circolo» lo frequenta in pianta stabile da vent’anni è Totti. «Lo invito sempre ad essere da esempio per gli altri – sottolinea Andreazzoli – e lui lo fa benissimo stando dietro le quinte. Potrebbe tranquillamente stare tre passi avanti». Giusto, il Colosseo merita la prima fila dei monumenti.