(D.Galli) Luis Enrique forse non lo sa. Però Totti con l’Udinese ha già collezionato 14 centri. E alcuni sono autentiche perle, gol da manuale, valgono quasi la rovesciata di Osvaldo. Sono ritagli di storia, ricordi indelebili, è la faccia sbigottita di Platini all’Olimpico al cospetto di Francesco Le Roi e del suo sinistro al volo. Totti contro l’Udinese, in casa e in trasferta, è questo e molto di più. I fatti, innanzitutto. Venerdì sera, il Capitano dovrebbe partire dall’inizio. Ieri Francesco si è allenato regolarmente. Sta su di morale. Prima della seduta si è sfidato a battimuro con Okaka e De Rossi. Della serie: mai stato così sereno. Con il Lecce era pronto. Certo, avrebbe voluto giocare dal primo minuto. Ma da autentico numero 1 ha accettato senza fiatare la decisione di Lucho di schierare dall’inizioLamela dietro le due punte Bojan e Osvaldo. Nessuna polemica, conta la Roma. A Trigoria sostengono che con l’Udinese potrebbe trovare posto là davanti, mentre Lamela potrebbe continuare a giostrare sulla trequarti. Molto dipenderà anche dai prossimi allenamenti: prima della gara del Friuli ce sono ancora due. Vedremo. Se peròLuis Enrique aprisse i libri di Storia, la nostra, si accorgerebbe di quanto sia essenziale la presenza in campo di Totti, venerdì. Partiamo dalla fine. Dall’ultima puntata della saga. Lo scorso 9 aprile Francesco realizza proprio al Friuli una di quelle imprese che se non l’hanno già mandata in onda su “Sfide”, lo faranno presto. Prima si prende gioco di quel lungagnone di Handanovic con un cucchiaio su rigore stile van der Sar. E poi, quando tutto pare finito, quando la partita sembra destinata a chiudersi sull’1-1 per quel maledetto gol del solito Di Natale, che ti combina Totti? Quando mancano 16 secondi al termine del quarto minuto di recupero della ripresa, raccoglie un assist di Riise e di esterno destro fulmina il portiere bianconero. E poi… E poi non si capisce più nulla, la gioia ottenebra la mente e il corpo vola sulle scrivanie. Vola dappertutto. Dopo, su youtube, con calma, si vede tutta la panchina che abbraccia Francesco. E se venerdì non è quotato il gol di Di Natale, a Udine non quotano nemmeno quello di Totti. Il primo gol ai bianconeri risale alla stagione 97/98. I gol sono due, ma quelli udinesi sono addirittura quattro e la Roma torna a casa con una sconfitta. E’ un caso, ovviamente. La stagione successiva, all’Olimpico, va molto meglio. Il 31 ottobre 1998 Francesco realizza una doppietta. L’elenco delle marcature ai friulani è lungo. Nella stagione dello scudetto, all’Olimpico si esalta: cross di Cafu e sinistro sotto al sette. Platini, che in settimana lo aveva criticato, resta basito. Difficile dire se sia più bello questo gol o quello del 5 ottobre 2002. Passaggio di Batistuta, Francesco stoppa di petto e di controbalzo la piazza in fondo alla rete. Poesia pura. L’estetica del calcio. Ma voi chiamatelo Totti.