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AS ROMA Bradley: “Sono stato sempre innamorato del calcio. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e lottare per vincere. Totti? Ha fatto la storia del calcio”.

Roma-Torino Bradley

Il centrocampista statunitense Michael Bradley, ha rilasciato alcune dichiarazioni al canale tematico giallorosso in un’ intervista divenuta ormai consuetudine del Venerdi. L’americano ex Chievo decise il match dell’andata contro l’Atalanta realizzando una delle due reti che valsero il successo della squadra capitolina. Queste le sue parole:

Qual è stata la prima sensazione nel vestire la maglia della Roma?

“Sono molto orgoglioso di giocare per questa squadra. È stato sempre il mio sogno quello di giocare per una grande squadra, una squadra importante. Quando indosso la maglia giallorossa è un’emozione incredibile”.

Il calcio in America?

“Sta crescendo tanto. Tanti bambini sanno giocare bene a pallone. Basta vedere il campionato americano, la Nazionale, quanti giocatori sono impegnati in Europa”.

Tu sei per il football, hockey, basket o baseball?

“Sono per il calcio. MI piace guardare tutti gli altri sport, soprattutto durante i play off”.

Come è iniziata la passione per il calcio?

“Non so, quando sono nato mio padre era allenatore e ho avuto sempre una palla dentro casa. Per me il pallone è stata l’unica opzione, sono stato sempre innamorato del calcio”.

Sei arrivato in Europa molto giovane. Avevi un po’ paura del campionato europeo?

“Ho fatto due anni nel campionato americano, poi ho avuto l’opportunità di andare in Olanda. Quando hai 17-18 anni e fai una scelta che cambierà la vita si può avere un po’ di paura, è normale, ma giocare a calcio al più alto livello possibile è stato sempre il mio sogno. E per fare ciò dovevo venire in Europa e ho voluto subito cogliere questa opportunità”.

Cosa significa vestire la maglia degli Stati Uniti?

“Significa tutto. Sono una persona che quando gioca per una squadra dà tutto per la squadra e per i tifosi. Giocare per la Nazionale significa rappresentare in quel momento il tuo Paese ed è una cosa importantissima. Ogni volta che senti l’inno prima della partita è una cosa che non si dimentica mai”.

Come mai la Roma ha faticato così tanto quest’anno?

“E’ una cosa che ci fa tanto male. Con questa squadra dovremmo stare più in alto in classifica, dovremmo lottare per lo scudetto, per entrare in Champions. Purtroppo non siamo riusciti quest’anno a rendere al meglio. Sappiamo tutti che quello che stiamo facendo non basta. Abbiamo disputato tante partite buone ma ci manca quella continuità che serve per vincere qualcosa. Mancano ancora tante partite e il periodo più importante della stagione deve ancora venire. Siamo tutti concentrati per finire la stagione al meglio”.

Avete cambiato sistema di gioco, come avete assorbito questo cambio?

“Siamo stati tutti bravi a capire subito cosa volesse il mister. Tutti hanno giocato anche in altre squadre, con altri sistemi di gioco. E’ una cosa normale, bisogna applicarsi per capire le cose nuove ma secondo me siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare così”.

Cosa ha significato la vittoria contro la Juve?

“E’ stata una gara arrivata in un momento molto difficile per noi. Quello che abbiamo fatto vedere sul campo potrebbe essere una cosa importante per adesso e per la stagione. Quando le cose non vanno bene tutti devono dare un po’ di più, lottare un po’ di più, correre un po’ di più e questo verrà fatto. È importantissimo dare continuità ai risultati”.

Sabato sera avete fatto il riscaldamento sotto la Curva Sud…

“E’ stata un’emozione fortissima, prima della gara non sapevamo quale reazione aspettarci ma quando siamo andati sotto la Curva abbiamo subito visto che i tifosi erano tutti con noi e questa è stata una cosa importantissima”.

Dove può arrivare questa squadra giovane e ricca di talento?

“Dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Dopo una stagione così non possiamo permetterci di pensare troppo. Dobbiamo solo lavorare e migliorarci. Con questa squadra, ovviamente, dobbiamo iniziare a lottare per vincere qualcosa”.

Qual è il tuo ruolo ideale?

“Dipende dalla squadra e da quello che vuole il mister. Ho giocato davanti alla difesa, dove mi trovo molto bene e dove posso esprimermi molto bene in fase difensiva e offensiva. Do tutto per la squadra e per i compagni e se il mister mi vuole più dinamico, più mobile, posso fare pure quello. Basta che la squadra vinca”.

Il gol segnato contro l’Atalanta…

“Ho fatto quella gara dopo un periodo in cui non ero stato bene. Ho fatto gol, la squadra ha vinto, è stata una giornata molto bella”.

Un giudizio sull’Atalanta?

“Giocare a Bergamo non è mai facile. È una squadra che viene da un risultato non molto positivo a Torino. È una squadra pericolosa, dobbiamo stare molto attenti e scendere in campo con la stessa voglia mostrata contro la Juve”.

Giocare con Totti cosa rappresenta?

“E’ un giocatore che ha fatto la storia del calcio, non solo a Roma ma in tutto il mondo. Da fuori sapevo lui fosse fortissimo. Ora ho l’opportunità di allenarmi con lui tutti i giorni e posso vedere veramente quanto sia forte”.

Fonte: Roma Channel

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