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IL MESSAGGERO L’intermediario Padovano, condannato a otto anni, già si sente un dirigente

Michele Padovano

(S. Carina) – Nelle ultime ore non solo la figura di Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi ha provocato un po’ di confusione all’interno della tifoseria giallorossa. Fa discutere, infatti, anche il suo legame con Michele Padovano, ex attaccante della Juventus. Nonostante dall’interno della Roma si continui a negare il ruolo di mediatore nella trattativa svolto dall’ex calciatore, dall’entourage dello sceicco non solo Padovano è considerato l’intermediario principe mase l’accordo preliminare si tramuterà in definitivo, l’ex centravantidiventerà la figura di riferimento dell’imprenditore arabo a Trigoria.

IL PORTAVOCE MISTERIOSO – «Baldini e Sabatini sono grandi dirigenti e sono stati bravi nella costruzione della rosa – ha spiegato ieri il portavoce di Al Qaddumi, noto giornalista – ma hanno sbagliato la scelta degli allenatori. Sarebbe bello una figura come Mazzarri che tra l’altro è in scadenza di contratto. Padovano? Se l’affare andrà in porto li affiancherà. Se s’investono 50 milioni, è chiaro che si vuole avere voce in capitolo. Gli americani? Per loro è un semplice investimento mentre Adnan è anche tifoso. Se poi la squadra andrà in Europa, sono pronti altri 50 milioni ma andranno rivisti gli equilibri societari. Ha ragione Lotito quando dice che servirebbe una figura di riferimento in loco. Unicredit, poi, non può continuare a garantire la liquidità al club». Padovano, quindi, è ilconsulente tecnico di Al Qaddumi, sceicco che sarebbe stato annunciato con un comunicato (pronto dal 21 gennaio) già un mese fa se l’esonero di Zeman non avesse costretto la dirigenza giallorossa ad occuparsi d’altro. Consapevole di essere una figura scomoda per quanto accaduto nel recente passato a livello personale (ha ricevuto una condanna in primo grado a 8 anni e 8 mesi di carcere per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti) l’ex calciatore attende pazientemente la rivincita.

Uomo di fiducia dello sceicco – i due sono stati fotografati insieme allo stadio in occasione di Roma-Juventus, in un settore dove è il club giallorosso a fornire i biglietti – Padovano non è la prima volta che prova a mediare in una acquisizione di una società calcistica. Era già accaduto in altre occasioni: due volte con il Torino una con il Livorno. Nel 2005-06 Padovano era il braccio destro (e direttore sportivo) dell’imprenditore ciociaro Giovannone che a seguito della protesta della tifoseria granata, fu costretto a cedere il club a Cairo. Nel 2010 rappresentava la famigliaTesoro che dopo aver provato a rilevare la società toscana, dirottò le mire sui granata di Cairo. Ma l’affare non andò in porto.

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