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IL MESSAGGERO Roma, prove di rincorsa

Aurelio Andreazzoli

(U. Trani)«Queste vicende non ci riguardano. Sono decisioni della proprietà, eventualmente della società americana. Noi come Roma pensiamo solo agli obiettivi che vogliamo raggiungere, senza farci le domande. Se e quando ci saranno notizie certe, saranno i dirigenti che risponderanno. Noi non ce ne preoccupiamo».Aurelio Andreazzoli, prima di volare a Milano per poi spostarsi a Bergamo dove è accolto da qualche spruzzo di neve, scansa subito la questione, scomoda e ingombrante, del nuovo socio di Pallotta. Per lui l’attualità è qui: la partita con l’Atalanta. Dunque non l’espansione internazionale del marchio giallorosso, ma la posizione deludente in classifica, con l’ottavo posto. È quello che bisogna migliorare, sfruttando il turno favorevole. Da lì, almeno per lui, dipendono i futuri ricavi del club che attualmente è fuori dall’Europa.

IL MANAGEMENT DIVISO – Sulla aereo della squadra (stasera tornerà a Roma con un charter) ieri è salito solo il consigliere Baldissoni. L’avvocato ha partecipato, allo studio Tonucci, alla stesura del comunicato che, giovedì sera, ha confermato l’accordo preliminare con il nuovo partner. È uno dei tanti che fa sapere di non aver vissuto la trattativa. Come l’ad Fenucci, giunto a Bergamo per cena dal centro di Milano. Sanno di più il ceo Zanzi, atteso stamattina qui e di ritorno dagli Usa. E il presentatore Baldini che ieri era a Reggello e arriverà per il match: il dg ha creato il contatto e organizzato i colloqui. Ora aspetta fiducioso l’investimento. C’è, però, imbarazzo tra i dirigenti. Basta vederli in faccia. Tesissimi. Sabatini, influenzato, non ci sarà: al ds non ha fatto piacere sapere che il nuovo co-proprietario voglia al suo posto Padovano.

LA RISALITA – Andreazzoli, però, crede nei sogni. E quindi punta alla zona Champions. Senza dirlo, però. Il terzo posto è ancora lontano 7 punti, con 5 rivali da superare. «Non ne abbiamo parlato, perché è inutile fare progetti che non siano relativi alla settimana in corso, alla partita più vicina. Una gara come quella con la Juve ti dà convinzioni, è il risultato stesso che te le offre: se poi lo acquisisci nella maniera con cui lo abbiamo conquistato ha maggior valore. Così le motivazioni rimangono le solite, ma le convinzioni mutano e questo ti fa lavorare meglio».

LA SPINTA VERSO L’ALTO – Il gol di Totti potrebbe aver cambiato la storia della stagione. Andreazzoli, però, avverte: «Mi auguro che quella vittoria non rimanga isolata. Dobbiamo continuare sui presupposti della scorsa settimana». È orgoglioso del gruppo: «Un richiamo lo fai sempre ma non ce ne sarebbe stato bisogno. I ragazzi sono consapevoli di quello che devono fare. Non temo cali di concentrazione. Nell’ultimo allenamento andavano frenati e non stimolati. Tutti».

IL SUO FUTURO – Anche se venerdì la Roma ha smentito contatti con altri tecnici, annunciando che può restare per le prossime stagioni, Andreazzoli sa che la società giallorossa sta parlando con allenatori e di conseguenza evita di pensare a quello che accadrà più avanti: «Non mi sembra che nel testo ci fosse già la decisione definitiva. Il club ha detto che c’è la possibilità che questo avvenga. Questo mi fa piacere, ma non è il mio obiettivo, in questo momento. Penso ad arrivare dove mi sono prefissato…».

IL PESO DELLE ASSENZE – Quattro titolari casa: gli infortunati Castan e Destro, più gli squalificati De Rossi e Totti non sono tra i 21 convocati. «La squadra mi ha fatto vedere che più di basarsi sulle individualità vuole essere un gruppo. I pericoli ci sono, a Bergamo abbiamo alternato sconfitte e successi. E’ un campo che ricordo ostico». Non annuncia il rigorista, in assenza del capitano. «Decideremo prima della gara». Segue, invece, le previsioni meteo. Incideranno sulle scelte: «È una valutazione che farò. Il terreno sarà pesante. È stato rizollato, quindi più morbido di uno normale. Se nevicherà chissà come diventerà».

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