(A.Austini) – Il comunicato notturno degli americani, la confessione dello sceicco a «Il Tempo», l’apertura ufficiale del fascicolo in Procura. Il mondo romanista, agitato dalla trattativa per la cessione di una parte delle quote del club ad Adnan al Qaddumi, ieri si è risvegliato con nuovi elementi concreti.
L’annuncio di una scadenza, innanzitutto: l’affare si deve chiudere necessariamente entro il 14 marzo, con il versamento dei soldi promessi dall’arabo. Altrimenti non se ne fa nulla. Lo dice senza fronzoli la nota scritta negli Stati Uniti e diffusa in Italia nella notte di domenica: Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi «è stato oggetto di un’attività di due diligence con riferimento alla disponibilità di risorse finanziarie idonee per realizzare operazioni di questo tipo e il processo di due diligence finanziaria continuerà sino alla chiusura dell’operazione».
Lo sceicco, prosegue il comunicato richiesto dalla Consob, ha reso «le usuali dichiarazioni e garanzie in merito alla propria consistenza patrimoniale per far fronte ad investimenti di questo tipo» anche se «non sono state rilasciate formali garanzie con riferimento all’esecuzione delle proprie obbligazioni». L’unica condizione per la chiusura dell’operazione è quindi «l’effettivo pagamento del prezzo dell’investimento effettuato e il termine ultimo per il versamento del corrispettivo da parte del potenziale partner è il 14 marzo 2013». […]
Non c’è molto da interpretare: Pallotta si ritiene soddisfatto dalle informazioni raccolte sullo sceicco (ha smosso i massimi sistemi di sicurezza ricevendo totali rassicurazioni), non vuole garanzie bancarie ma per trasformare l’accordo preliminare nel contratto vero e proprio aspetta direttamente i soldi. Quanti? Gli americani non lo dicono. Si tratterebbe di 50 milioni di euro da immettere nell’aumento di capitale aggiunti agli altri 80 già stanziati, solo una prima tranche rispetto al totale investimento di Al Qaddumi nella Roma. Altri 50 si aggiungerebbero in una seconda fase[…]
Lo sceicco è deciso ad arrivare a dama prima della scadenza fissata da Pallotta, entro 48-72 ore. «Si chiuderà molto presto» la sua convinzione. A turbarlo è solo l’esposizione mediatica a cui è costretta in questi giorni la famiglia in Umbria. Ieri è tornato a Roma (è stato anche avvistato in uno studio legale tributario), sta lavorando notte e giorno all’affare in continuo contatto con gli Stati Uniti. […]
L’ingresso di Al Qaddumi non toglierebbe lo scettro a Pallotta, ma l’arabo vorrebbe aver voce in capitolo su diversi aspetti. Unicredit diluirebbe la sua quota come conseguenza dell’aumento di capitale, poi diventerebbe quasi automatica l’uscita dalla Borsa. Un velo di mistero misto a tensione continua ad avvolgere la trattativa. La banca, ad esempio,guarda con scetticismo all’affare e non fa nulla per nasconderlo[…]