Intervenuto ai microfoni de “La città nel pallone” sulle frequenze 99.8 di RadioIes , l’ex difensore giallorosso, Vincent Candela, ha espresso un suo giudizio sul match dell’Olimpico e non solo. Ecco quanto detto:
Su Zeman?
“Quando è arrivato ero contento: Zeman è una persona onesta, che non scende a compromessi e fa un bel calcio. Il problema è che si è scontrato con i giocatori forti di carattere come De Rossi, Osvaldo e Stekelenburg, ed è andata male. Mi è dispiaciuto per l’uomo, anche se dopo la partita di Napoli l’ho attaccato anche io”.
Sorpreso dalle prestazioni di Totti?
“No, non sono sorpreso. Ha fatto una grande preparazione con Zeman e grazie alle sue doti rimane sempre uno dei più forti giocatori in Italia. E’ il numero uno”.
Sei stato uno dei giocatori più legati a Francesco nei tuoi anni a Roma.
“Siamo stati molto vicini sempre con grande rispetto reciproco. Siamo cresciuti insieme dentro e fuori al campo”.
Sullo sceicco Al Quaddumi?
“No, non l’ho seguita questa vicenda. Ci sono molti alti e bassi in questa storia e quindi non me ne sono interessato. L’importante veramente è avere una base perché negli ultimi due anni tra società e allenatori non si è capito molto bene. Manca una base che è importantissima per società, giocatori e tifosi”.
Ti piace Andreazzoli?
“Ha dato un nuovo assetto alla squadra e questo è importantissimo. Ha dato la normalità ad una rosa di giocatori forti. La Roma ha ancora il tempo per arrivare tra le prime. Per rosa è una delle squadre più forti d’Italia. Io ci credo”.
Su Balzaretti?
“Vista l’esperienza con la nazionale e con il Palermo, mi aspettavo di più. Non ha dato il massimo, ma non è facile per un giocatore fare bene al primo anno a Roma”.
Su Dodò?
“Ha giocato poco, ma è giovane ed ha una bella velocità. Potrà diventare grande”.
Serve un allenatore con gli attributi?
“Per forza. Nulla succede per caso, serve un grande allenatore come Capello, Spalletti o Liedholm”.
Mazzarri e Allegri?
“Il primo lo vedo bene, il secondo un po meno”.
Su Blanc?
“E’ un allenatore che ha esperienza e che è molto rispettato. Non so se è l’uomo giusto per la Roma, ma nei pochi anni che ha fatto il tecnico ha sempre fatto bene. Ha un gran carisma”.
Il rapporto tra giocatori e società?
“Non è che i giocatori sbaglino le partite apposta, ma anche la società deve gestire e stare vicino sopratutto agli stranieri che arrivano e si trovano in difficoltà”.
Cosa manca alla Roma per diventare grande?
“E’ fondamentale per un giocatore capire chi è il presidente. A livello di squadra invece manca veramente poco”.
Sul rapporto con Sensi?
“Lo ringrazierò sempre. Era sempre con noi e sapevamo che c’era un presidente. La sua figura è molto importante”.
Sull’operato del presidente?
“I giocatori vanno gestiti con il bastone e la carota. Non è così facile, ma è questo il lavoro del presidente e dei dirigenti. Bisogna comunicare per dare serenità al gruppo”.
Sei stato contattato dalla Roma?
“Si, mi hanno contattato. Ho un ottimo rapporto con Baldini e la dirigenza intera. Ogni tanto lo vado a trovare e spesso vengo all’Olimpico a seguire le partite”.
Fonte: RadioIes, La città nel pallone
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