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GAZZETTA.IT Roma, la storia e il futuro: Da Totti a Romagnoli, Genoa k.o.

Romagnoli

(A. Saggini) La squadra di Andreazzoli trova il terzo successo di fila, mentre per Ballardini è la prima sconfitta. Borriello risponde dal dischetto al capitano giallorosso, poi il baby classe 95′ trova il colpo del k.o. In gol anche Perrotta nel finale. Espulso Kucka

“Chi non ha sogni ha finito di vivere”, parola di Aurelio Andreazzoli. E allora la Roma, col successo per 3-1 sul Genoa, continua a cullare l’idea di conquistarsi un posto in Europa, seguendo la frase romantica e risoluta del tecnico giallorosso nella conferenza pre gara. E dato che i sogni sono lì per essere esauditi, Francesco Totti se ne prende uno e lo mette alle spalle di Frey: il gol numero 225 in serie A, rigore che gli permette di raggiungere Gunnar Nordhal. Il Genoa fa l’1-1 con Borriello, su rigore, ma il baby Romagnoli prima e poi Perrotta in chiusura regalano la terza vittoria di fila ad Andreazzoli. Brucia la sconfitta ai rossoblù, la prima di Ballardini, fermati da uno Stekelenburg in palla, ma protagonisti di una grande gara.

LE SCELTE — Per dare credibilità al corso Andreazzoli, la Roma punta sulla spina dorsale romana, con Totti e De Rossi al rientro. Il primo completa il reparto d’attacco con Lamela e Osvaldo, mentre il centrocampista fa da perno centrale con Pjanic. Marquinhos infortunato, dietro c’è Romagnoli, classe ‘95. Il Genoa deve fare i conti con le assenze. Squalificati Granqvist e Matuzalem, ci sono Bovo e Tozser. Indisponibile anche Rossi, al suo posto Pisano. In avanti spazio all’ex Borriello e Bertolacci, scuola Roma.

DI RIGORE — Prima del fischio d’inizio la colonna sonora di Armando Trovajoli, scomparso lo scorso 28 febbraio, a ricordare alla Roma di “nun fa’ la stupida stasera”. E allora ci pensa subito il solito Totti: è il 16’ e il capitano segna su rigore il gol numero 225 in serie A. Nordahl raggiunto e Olimpico tutto in piedi. Il Genoa, però, protesta con Gervasoni perché l’arbitro sanziona il ginocchio contro ginocchio di Bovo su De Rossi. La risposta, sempre dal dischetto, arriva da Borriello, falciato in area al 42’ da Burdisso. L’ex giallorosso piazza l’1-1 e la gara è riaperta.

PJANIC K.O. — In mezzo ai due rigori c’è una Roma che in un paio di occasioni tenta l’affondo a destra con Torosidis e una Roma che chiude la porta con uno Stekelenburg reattivo due volte nel giro di un minuto su Bertolacci, di testa e a distanza ravvicinata. Il Genoa tira fuori la personalità dopo l’1-0 di Totti e prova a mettere pressione ai giallorossi inanellando una serie incredibile di corner. Al 38’ tegola Pjanic: distorsione alla caviglia sinistra, dentro Bradley.

ROMAGNOLI GOL — Nella ripresa i padroni di casa fanno fatica e l’Olimpico si spazientisce. Tra i fischi esce Balzaretti, dentro Marquinho all’11’. Il Genoa fa la sua gara, compatto determinato, la Roma non sfonda. Ci vuole allora l’incoscienza del ragazzino, di quel Romagnoli che al 13′ trova la zuccata vincente e un’uscita di Frey tutt’altro che ortodossa. E’ il 2-1, che ha il sapore di storia e di futuro. Ballardini rivoluziona immediatamente la sua squadra: via Tozser e Pisano per Immobile e Jorquera. I liguri si riorganizzano, combattono, sfiorano il pari con Bertolacci, ma stasera Stekelenburg sembra lontano anni luce dalla brutta copia di poco tempo fa. Lo stesso accade su una fucilata di Kucka al 33′, pochi secondi prima che lo stesso slovacco venga espulso (doppio giallo per scintille con Totti, ammonito a sua volta). Incredibile quel che accede a Ballardini appena due minuti prima: il tecnico rossoblù schizza in campo a ordinare ai suoi di buttar fuori palla perché Osvaldo è a terra dolorante e Gervasoni lo manda fuori. Al 35′ esce Osvaldo per Perrotta, con qualche mugugno annesso dell’attaccante. Il centrocampista al 43′ arrotonda sul 3-1, un risultato pesante per un Genoa comunque generoso e lottatore.

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