(J. Manfredi) Con un gol storico (il 225°, raggiunto Nordahl alle spalle di Piola) e due assist, il capitano giallorosso guida i compagni al successo contro i rossoblù e li riporta a -5 dal 3° posto. Di Romagnoli e Perrotta le altre due reti. Per i grifoni inutile rigore di Borriello
ROMA – Con un gol storico e due assist, Francesco Totti si carica sulle spalle la Roma e la riporta sotto nella lotta alla Champions League. Tre punti pesanti che consentono alla formazione giallorossa di risalire a -5 dal Milan e riaccendere una piccola fiammella di speranza di riacciuffare il 3° posto. Una vittoria sofferta contro un bel Genoa, punito dagli episodi al termine di 90′ di bel gioco e grande applicazione in cui avrebbe, onestamente, meritato qualcosa di più.
LA ROMA PUNISCE UN GENOA SCIUPONE – In una serata di non particolare ispirazione, la Roma è stata brava a sfruttare nel migliore dei modi le occasioni che si è procurata. Ha saputo reagire con carattere alla mazzata del pari di Borriello giunto sul finire del primo tempo e poi, dopo aver di nuovo controllato la reazione del Genoa susseguente al 2-1, ha chiuso cinicamente i conti con il subentrato Perrotta. E a Ballardini non resta altro che tornare a casa soddisfatto almeno dalla vitalità mostrata dai suoi che, con una giornata in meno da disputare, possono consolarsi pensando di essere rimasti sempre a +5 dal terzultimo posto.
DE ROSSI CREA, TOTTI TRASFORMA – Scontata la squalifica, Andreazzoli ha restituito una maglia da titolare a Totti e De Rossi, facendo esordire dal 1′ in difesa, al posto del malconcio Marquinhos, il giovane Romagnoli. E proprio da una bella iniziativa personale di De Rossi la Roma ha trovato il vantaggio al 16′: dopo aver saltato tre giocatori il centrocampista giallorosso è stato atterrato in area da Bovo procurandosi il rigore che ha consentito a Totti di agganciare Nordahl al 2° posto nella classifica all-time a quota 225 reti.
BORRIELLO, LA LEGGE DEL’EX – Chi si aspettava un tracollo del Genoa si è dovuto presto ricredere. Perché, dopo 5′ di fisiologico sbandamento, la squadra di Ballardini ha, invece, reagito con grandissimo carattere, collezionando angoli a ripetizione (ben 11-0 il computo dei primi 45′). Messa alle corde, la Roma ha resistito, salvata anche da un paio di prodezze di Stekelenburg su Bertolacci ma, dai e dai, ha finito inevitabilmente per capitolare. L’acuto giusto è riuscito al 41′ a Borriello che è andato via in area a Burdisso che lo ha atterrato. Altro rigore netto che l’ex di turno ha freddamente trasformato spiazzando Stekelenburg.
ROMAGNOLI, UN GIORNO DA RICORDARE – La probabile strigliata negli spogliatoi di Andreazzoli ha prodotto i frutti sperati. In campo è rientrata ben altra Roma che, dopo aver mancato una buona occasione con Osvaldo e aver sfiorato la porta con Lamela, è tornata avanti con Romagnoli che ha trovato il modo per rendere memorabile la sua prima in A dal 1′ svettando più in alto di tutti su un angolo dalla sinistra di Totti.
KUCKA ESPULSO, IL GENOA SI SPEGNE – Il Genoa si è rimboccato le maniche e, passando al 4-3-1-2 con gli innesti di Jorquera e Immobile, si è procurato di nuovo per due volte la palla del pari, stavolta negatagli da Stekelenburg, reattivo sulle conclusioni di Bertolacci e Kucka. Proprio lo slovacco ha finito per diventare, in negativo, il decisivo ago della bilancia. Si è fatto ingenuamente espellere per somma di ammonizioni dopo un diverbio con Totti e ha condannato, in pratica, i compagni alla sconfitta.
PERROTTA CHIUDE I CONTI – La Roma, ridisegnata da Andeazzoli col 4-3-2-1 per soffrire meno sulle fasce le incursioni dei vari Pisano, Bovo, Antonelli e Vargas ha chiuso gli spazi con più tranquillità e, nel finale, si è tolta la soddisfazione anche di calare il tris col subentrato Perrotta che ha chiuso con Totti un triangolo in area di spallettiana memoria.