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IL MESSAGGERO Silvio e Francesco, è qui la capitale del gol

Totti e Osvaldo

(P. Mei) – Il gol è il derby: il derby di Roma. Abita qui. Perché ora primo e secondo nella classifica dei bomber di sempre sono Silvio Piola e Francesco Totti.Il primo ha avuto una lunghissima parentesi laziale nella sua storia di cannoniere, dal 1934 al 1943, e ha segnato 142 reti in 227 partite in maglia biancoceleste; il secondo è da vent’anni che gioca, sempre e per sempre in giallorosso. Avremo sì vinto meno scudetti che altrove (il che è nella statistica di Juve, Milan e Inter più altre lontane preistorie e storie) ma l’esultanza del gol è un gesto romano in senso appio. Magari vincono di più, ma gli facciamo il gol, può dire un orgoglioso e rugantino trasteverino.

E dunque consoliamoci con questo che non è un aglietto, ma un dato: perché nel calcio il gol è l’essenziale, canterebbe Marco Mengoni. Abbiamo, a Roma, il Colosseo e San Pietro (con Papa presente o vacante), Fontana di Trevi e il Campidoglio, la coda alla vaccinara e i rigatoni alla pajata, Arrivederci Roma e Roma nun fa la stupida stasera per buttarla sulla musica e non sono solo canzonette, Giulio Cesare che per Roma alla fine era solo un consigliere comunale, un assessore con qualche delega in più, e tante altre non contabili storie e glorie che fanno la Roma caput mundi, e adesso abbiamo anche il gol nella lunga vicenda dei campionati di calcio, a giudicare dai primi due posti.

Ma l’arrivo non è ancora questo, perché “mai dire mai”: Francesco Totti non ha ancora 37 anni (è nato dalle parti di Porta Metronia il 27 settembre 1976: curiosità, Piola, tanti anni prima, nel 1913, era nato appena due giorni dopo Francesco, il 29 settembre. Che ci sia la luna piena del bomber in quel periodo?) e Silvio Piola il suo ultimo gol dei 274 (o 290 se gli si aggiungono i 16 del campionato di guerra in due gironi) lo mise a segno quando di anni ne aveva 40, più sei mesi e 9 giorni. C’è tempo fino alla stagione 2016-2017, sempre che Totti non segua l’esempio di Sir Stanley Matthews e non giochi fino a cinquant’anni, record tuttora imbattuto.

E, quanto alla lazialità, e conseguente romanità, di Silvio Piola c’è anche la storia a venire in soccorso: il paese di Robbio, nella Lomellina, tra Pavia e Vercelli, dove Piola nacque quel 29 settembre di un secolo fa, ha tra i suoi tesori vestigia romane (“’ndo’ annamo dominàmo”, come recitava uno strafottente striscione romanista di accompagno nelle trasferte) e tra i suoi feudatari la famiglia Di Roma, imparentata con gli Orsini, il cui patronimico ne dichiara le origini. Il resto è gioco, il gioco del calcio, nel quale per l’appunto il gol è tutto e il gol è Di Roma anche lui, sponda laziale o romanista, Silvio Piola o Francesco Totti.

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