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LA GAZZETTA DELLO SPORT L’Udinese ha paura, De Rossi guida la Roma

 

De Rossi

(C. Zucchelli) – La ricerca del primo gol stagionale. Ma anche la ricerca della condizione migliore e di una vittoria, la quarta consecutiva, che rilancerebbe definitivamente la Roma in chiave europea. Tutto questo è stasera la partita di Udine per Daniele De Rossi. Con Pjanic grande assente e Bradley squalificato, sono affidate a lui (con uno tra Tachtsidis e Perrotta a fianco) le chiavi del gioco della Roma. De Rossi sarà il regista e agirà proprio in quel ruolo per il quale, secondo Zeman, non era naturalmente portato. Per Andreazzoli, invece, «può farlo tranquillamente»: il tecnico si aspetta risposte importanti, in una serata che dirà tanto sulle ambizioni della Roma contro una squadra che agita lo spauracchio Di Natale e in casa non perde da settembre.

Ancora a secco I precedenti tra De Rossi e i friulani in campionato sono 15: 8 le vittorie, 6 le sconfitte e un solo pareggio. Delle ultime 6 sfide, ne ha giocate 4 a Udine — ottenendo 3 sconfitte e un successo — e 2 all’Olimpico. Ha segnato due volte ai bianconeri, entrambe al Friuli: Udinese-Roma 1-4, nel 2006; Udinese-Roma 2-1 nel 2009. Tutte e due le volte, le marcature sono arrivate sugli sviluppi di un calcio d’angolo: nel 2006 De Rossi l’ha messa dentro di testa, nel 2009 ha segnato di sinistro.Con la Roma, cerca ancora il primo gol stagionale. È andato a segno con la Nazionale, ma in giallorosso non ha trovato la via del gol. Da quando è stabilmente in prima squadra, non gli era mai successo a questo punto della stagione.

Udine nel cuore Il Friuli è uno stadio che De Rossi ha nel cuore. Non tanto per le due marcature con la Roma o per il fatto che lì ha giocato per la prima volta da difensore centrale, quanto piuttosto per una doppietta messa a segno con la Nazionale contro la Georgia il 10 settembre 2008. Daniele realizza due gol, uno per tempo, esulta guardando il cielo e dedica tutto al suocero assassinato poche settimane prima. La dedica di De Rossi, per i rapporti di Pisnoli con la malavita, scatena una serie infinita di polemiche ma lui, ieri come oggi, non si è mai pentito di quel gesto.

Il grande assente Accanto al vice capitano, se la caviglia sinistra durante il primo tempo di Roma-Genoa non si fosse girata in modo innaturale, ci sarebbe stato Miralem Pjanic. Lui e De Rossi sono una coppia perfetta per Andreazzoli che da quando siede sulla panchina giallorossa ha ridato nuova linfa all’ex centrocampista del Lione: «Sto giocando bene da un po’ — le sue parole alla tv bosniaca — e mi dispiace fermarmi proprio adesso». Pjanic sa di avere su di sé l’interesse dei più grandi club europei ma il suo addio alla Roma, almeno per ora, sembra scongiurato: «Voglio rispettare il contratto. Resterò qui, anche se nel calcio non c’è nulla di sicuro al 100%. Nessuno nel club mi ha parlato di cessione o di offerte, neanche del Barcellona». Meglio pensare, allora, a qualcosa di più concreto: «Bisognerà faticare per qualificarci in Champions e in finale di Coppa Italia — l’ammissione di Pjanic —.Nonostante i risultati ottenuti finora vogliamo arrivare terzi».

 

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