(M. Pinci) – A dividerli corrono 381 giorni e 57 gol, 225 a 168. Eppure Francesco Totti e Antonio Di Natale si somigliano più di quanto non dicano le evidenti differenze tra un romano di 36 anni romanista da sempre e un napoletano trapiantato in Friuli che di candeline ne ha già spente 35. Per entrambi, ad esempio, l’età sembra un dettaglio: «Contano classe e qualità per un giocatore, basta pensare a Giggs», ricorda Guidolin.
Nulla di strano, allora, se ancora oggi sono soprattutto Totò e Francesco i volti da copertina di Udinese-Roma: un match che soltanto un paio di anni fa avrebbe scritto un capitolo importante della lotta al vertice, oggi non rappresenta che una nota a margine della zona-Europa League. Ma nonostante la nobiltà perduta nei tranelli di un campionato certamente più complicato di quanto fosse lecito attendere, Andreazzoli, allenatore “a tempo” per gestire il dopo-Zeman, sfrutta il palcoscenico di questa sfida per lanciare la propria candidatura – evidentemente a Trigoria è già tempo di elezioni-bis – anche per la prossima stagione: «Io sinceramente mi confermerei – ammette – perché il lavoro fatto finora è buono e se mi chiedessero un nome per il futuro farei quello di Andreazzoli». Difficile Aurelio potesse trovare un modo più diretto per chiedere al senato romanista di votare la fiducia al governo in carica, anche a prescindere dal terzo posto, tornato obiettivo dichiarato nonostante la distanza che separa la Roma dal Milan.
Addirittura tre punti più lontano per Guidolin, che senza Pasquale e Benatia, forse anche Domizzi, avvisa: «La Roma è tra le favorite per i primissimi posti, dovremo fare una grande gara, ma vedo i nostri giovani vitali e pensiamo di poter fare bene nonostante le defezioni». Quantomeno potrà contare su una tradizione tornata favorevole ai suoi,vincenti 4 volte negli ultimi cinque incontri al Friuli contro i giallorossi. L’ultima vittoria romanista è vecchia di due anni: 1-2 con doppietta di Totti e gol di Di Natale. Non sembra passato poi molto. Per entrambi i i giocatori, l’avversaria di stasera rappresenta il bersaglio preferito: 13 reti ognuno. Un’altra la cercheranno stasera, contando su una motivazione speciale. Il sorpasso a Nordahl al secondo posto dei marcatori di ogni tempo, dopo l’aggancio di domenica scorsa, per il romanista. Il gol numero 200 tra serie A e serie B – è a quota 199 – per il friulano di Napoli.
Simili i due, ma non uguali. Perché se il Pupone attende con pazienza (ma neanche troppa) di discutere il rinnovo di contratto per altri due anni che gli consentirebbe di tentare l’aggancio a Piola, Totò sta pesando seriamente l’ipotesi di chiudere al termine della stagione: «Sono stanco», ripete sistematicamente da mesi. «Ma lui è un bomber che non si dà mai per vinto», prova a pungolarlo Guidolin. Se l’Udinese riuscirà a interrompere la striscia di tre vittorie di fila della Roma, dipenderà soprattutto da lui.