Un attimo dopo è arrivato il gol del pareggio dell’Udinese che ha complicato ancora di più le cose. Ma la sensazione, immediata, era stata che la scelta di Andreazzoli non fosse quella giusta: la sostituzione di Totti è costata cara alla Roma che senza il capitano non è più riuscita ad avere un’idea di gioco.
La decisione di Andreazzoli, senza che si voglia condannare nessuno, può essere considerata sbagliata. Lo ha fatto capire lo stesso allenatore della Roma, quando ha confermato che la Roma «senza Pjanic…» oggi fatica ad avere un filo logico. Ma allora si è capito che, proprio perché non c’era Pjanic (e il bosniaco non ci sarà almeno fino a Palermo-Roma di sabato 30 marzo), Totti non andava mai tolto. Anche se un po’ stanco e innervosito dai duri interventi dei difensori avversari, Totti era comunque l’unico giallorosso in grado di dettare tempi e idee ai compagni. Dai suoi piedi sono nate tutte le azioni con cui la Roma si è resa pericolosa; fino al gol di Lamela, arrivato dopo un lancio di Totti per Florenzi. Spalle alla porta avversaria, il Totti finto centravanti molto simile a quello dei tempi di Spalletti, portava continuamente fuori posizione i difensori di Guidolin (Danilo su tutti).
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Fonte: Corriere Dello Sport