(V. Meta) – Gli ingredienti per una festa a sorpresa anticipata c’erano tutti: i compagni per gli abbracci, il pallone perché senza quello non può esserci festa e soprattutto l’inaspettato, perché al momento di partire per Udine, Alessandro Florenzi aveva la netta sensazione che al Friuli sarebbe partito dalla panchina. Invece la riunione tecnica di sabato gli ha restituito una maglia da titolare che gli mancava da un mese e dopo venti minuti è stato Totti a mettergli davanti un regalo (la porta di Brkic praticamente spalancata) che aspettava soltanto di essere scartato per dare il via con un paio di giorni d’anticipo ai festeggiamenti per il ventiduesimo compleanno. Solo che Florenzi ha esitato un attimo di troppo, il battito di ciglia che va dallo stop a un’occhiata al portiere, e il destro che avrebbe portato in vantaggio la Roma è finito addosso a Brkic. Che per i gol non fosse serata si è capito subito dopo, quando il suo colpo di testa (altro corss regalo di Totti) è finito sulla traversa, e a prendersi la gioia e il regalo di compleanno posticipato è stato Lamela.
Li avesse festeggiati con una vittoria, i ventidue anni che compie oggi, avrebbero avuto un altro gusto, al di là di un gol che per uno come lui non è mai un’ossessione. Anche perché oggi per la prima volta da tre anni a questa parte, si ritrova a passare il compleanno lontano da un campo di calcio, la sua casa da prima ancora di imparare a camminare. Due anni fa, quando era ancora il capitano della Primavera, festeggiò battendo l’Ascoli in trasferta, l’anno scorso in Serie B invece non è andato oltre un pari con il Modena. I due giorni di riposo concessi da Aurelio Andreazzoli al ritorno da Udine lo terranno lontano da Trigoria, ma difficilmente potranno separarlo dal pallone. Approfittando della sua assenza, gli amici gli hanno organizzato una piccola festa domestica per questa sera, niente di eccessivo, solo torta e brindisi con chi gli sta più vicino, la famiglia, la fidanzata e poi gli amici più stretti. Su tutti i giovani attori Emanuele Propizio e Matteo Branciamore, che con Florenzi condividono da sempre l’amore per la Roma e che non è raro incontrare nel centro sportivo di Acilia dove lavorano i genitori del centrocampista (e dove fino a poco tempo fa era possibile vedersi servire una pizza dallo stesso Alessandro). Possibile imbucato a sorpresa Mattia Destro, che di Florenzi è amico e compagno di stanza, oltre che coetaneo.
Dopo l’exploit di inizio stagione coronato dal rinnovo del contratto, le prestazioni dell’ex capitano della Primavera cominciavano a essere quasi date per scontate, al punto che a fare notizia è stata la sua esclusione dall’undici titolare nelle prime quattro partite di Andreazzoli sulla panchina della Roma. «Mi dispiace lasciare fuori qualcuno che meriterebbe di giocare, ma Florenzi ha sempre fatto benissimo quando l’ho chiamato in causa», ha detto il tecnico alla vigilia della gara di Udine. D’altra parte, con il cambio di modulo diventa difficile toccare uno fra Pjanic e De Rossi, per non parlare di Totti e Lamela sulla trequarti. Resterebbe l’ipotesi fascia sinistra (un inedito, visto che nell’Under 21 di Ferrara lui giocava a destra), ma lì il tecnico vede meglio Marquinho. D’altra parte, Florenzi non è mai stato il tipo da perderci il sonno e ha vissuto le ultime settimane con il solito equilibrio, continuando a fare quello che ha sempre fatto le sue fortune: lavorare fino alla prossima chance, puntualmente arrivata al Friuli. Dove è stato fra i migliori, anche senza festeggiamenti anticipati.