(M.Cecchini) – Confessiamo la nostra difficoltà nel genere. Per raccontare il finale di partita di questa vicenda impastata di calcio, soldi, banche, garanzie, dubbi e indagini, occorrerebbe un giallista sui generis come Stieg Larsson. Il thrilling Roma, infatti, adesso si fa doppio, perché nel giorno in cui Adnan Adel Aref Qaddumi Al Shtewi deve consegnare tutte le garanzie richieste riguardo i 50 milioni che gli consentirebbe di diventare co-proprietario del club giallorosso, la Procura è pronta a iscriverlo nel registro degli indagati per il reato di aggiotaggio, relativamente alle oscillazioni del titolo in Borsa dopo che si era diffusa la notizia del suo interessamento alla società.
ATTO DOVUTO «È un atto dovuto», filtra dal palazzo di giustizia, che già da due settimane aveva aperto un fascicolo esplorativo senza nomi sulla vicenda. A condurre le indagini, com’è noto, sono i magistrati Nello Rossi e Giorgio Orano, che già avevano lavorato sulla fallita scalata alla Roma condotta da Vinicio Fioranelli e i suoi partner stranieri. I sussurri raccontano come, oltre all’andamento azionario, a insospettire i pm sono stati i due comunicati emessi dalla società il 21 febbraio (quello della Neep Roma sembrava prendere le distanze dall’altro firmato As Roma Spv Llc) e il palese scetticismo sulla operazione mostrata da UniCredit, materializzatosi nella intervista rilasciata dal vice ceo Paolo Fiorentino il 23 febbraio. Come dire, la netta spaccatura tra i due soci è apparsa a tutti molto singolare. E per qualcuno forse sospetta.
SCEICCO OTTIMISTA Come si sa, Adnan entrerebbe nel pacchetto di controllo della Roma, detenuto direttamente dalla cordata statunitense guidata da James Pallotta, e quei 50 milioni darebbero il via a una ricapitalizzazione vitale per le casse del club, senza contare che lo sceicco avrebbe intenzione di aumentare il suo investimento fino a cento milioni, aprendo scenari di controllo del club al momento imprevedibili. Oggi, comunque, dovrà concretizzare le sue promesse e per questo un uomo della Raptor di Pallotta sembra (ma non è confermato) sia pronto a sbarcare a Roma per chiudere l’affare, visto che per motivi di salute Adnan non ama viaggiare in aereo. Occhio però, perché slittamenti (al massimo a lunedì) sono possibili (nella notte c’è stata un conference call tra Roma e gli Usa), anche se non farebbero bene alla credibilità della operazione, che per lo sceicco «si concluderà di sicuro positivamente», a costo di rinunciare al compagno di viaggio degli ultimi tempi, cioè il discusso Michele Padovano.
PALLOTTA-FIORENTINO:CONTATTO Da registrare, poi, come ieri ci sia stato un contatto diretto tra Pallotta e Fiorentino, visto che — proprio nel giorno del suo 55° compleanno — il presidente ha «regalato» lo sponsor tecnico che tutti prevedevano: la Nike. In realtà l’azienda — che si è legata per 10 anni (fino al 2024) per una cifra complessiva di circa 45-50 milioni più royalties — comincerà a vestire la Roma solo dal 2014 perché è mancato il tempo per approntare la collezione. La squadra, perciò, nella prossima stagione sarà «vestita» da una azienda collaterale della Asics, senza però esporre alcun marchio. «Siamo orgogliosi di avere una partnership con grande club come la Roma», dice Hoyt, vice presidente della Nike. «Vogliamo diventare la più grande società del mondo — dice il ceo giallorosso Zanzi, che domani sarà di ritorno dagli Usa insieme a Baldini — e avere un marchio del genere al fianco è un passo verso questo obiettivo». La Nike, tra l’altro, sarà di sicuro anche tra gli sponsor che affiancheranno la Roma nel nuovo stadio di proprietà. Un affare che fa gola a molti. Nessuna sorpresa, in fondo, che il romanzo Roma si tinga sempre più di giallo.