(M.Calabresi) – E pensare che ieri, per Adnan Adel Arel al Qaddumi, poteva essere il primo giorno da romanista.
Dopo la trattativa sfumata, invece, lo sceicco si ritrova indagato per aggiotaggio e pure vittima di un malore nella sua casa di Perugia. Riavvolgendo il nastro, fino a mercoledì sera, Qaddumi era veramente convinto di farcela. «Che bello, io e il Papa insieme — si era fatto scappare lo sceicco in un ristorante romano —. Intanto metto questi 50 milioni, poi mi prendo tutta la Roma. Non manca niente, non c’è nessun problema».
Ma siccome siamo in tema di Roma e ristoranti, Qaddumi ha fatto i conti senza l’oste. A dire il vero, qualche perplessità l’aveva espressa lo stesso sceicco, in un‘intervista (che denuncia «rubata») fatta poco prima che la trattativa saltasse a Centro Suono Sport: «Forse la società è in difficoltà. Sono umile e non ho mai avuto interessi in Italia, ma non credo che gli americani siano così stupidi. Come fanno a firmare un accordo preliminare con una persona che non ha soldi? Dietro di me c’è un fondo arabo». Il fondo, invece, pare che lo abbia toccato proprio lui.