(P. Liguori) – Lo sceicco è sparito, come un miraggio. Meglio così, per evitare guai peggiori da parte di Procura e Consob. È rimasta la vergogna del Presidente Vegas (Consob) che ha parlato di una Roma vittima di un nuovo Totò, che ci voleva vendere la Fontana di Trevi. Eppure, dobbiamo ringraziare lo sceicco: ci ha indicato che i problemi più gravi della Roma sono fuori dal campo. La confusione della proprietà, prima di tutto. E l’incapacità accertata senza più dubbi dei dirigenti incaricati.
Dopo una stagione fallimentare, a causa di scelte tecniche sbagliate, il campionato in corso è segnato dall’esonero di un allenatore indicato come capro espiatorio perché denunciava senza peli sulla lingua le carenze di regole, disciplina, organizzazione societaria. Si è indicato Zeman come colpevole, per coprire il resto, molto più grave.
Dirigenti capaci di farsi avvicinare da sceicchi-sola ed ex giocatori condannati, dovrebbero essere già dimissionari e sostituiti, se ci fosse una proprietà in grado di farlo. Ma la stessa parte straniera della proprietà è in confusione. È addirittura un miracolo –dobbiamo essere sempre più grati a Capitan Totti per questo – che la squadra sia andata avanti lo stesso ed abbia fatto risultati. Una specie di autogestione che non può durare all’infinito, condita da dichiarazioni demenziali, tipo la ritrovata allegria dei giocatori. Decisioni importanti vanno prese, per stasera contro il Parma ci resta, come sempre, la possibilità di tifare per un altro gol del Capitano.