Oggi no, domani chi lo sa. Francesco Totti rimanda a un futuro ancora da scrivere un eventuale ritorno in Nazionale per il Mondiale in Brasile. Il capitano della Roma, che sta attraversando a 36 anni una seconda giovinezza sportiva, dopo le parole spese da Prandelli e Buffon ha provato a smarcarsi dalla questione con una battuta delle sue («può darsi pure che tra un anno smetto»), ma non ha nascosto di essere rimasto colpito dall’apertura del ct azzurro. «Le parole di Prandelli mi hanno fatto molto piacere. Se mi dovesse convocare ora? Non lo so, certo in questo momento sto bene. Però da qui al 2014 si vedrà» ha ribadito l’attaccante giallorosso, chiudendo poi il discorso sul presente: «Una percentuale oggi per la Nazionale? Zero».
Eppure, dal ritiro dell’Italia, l’amico Buffon ha lasciato intendere che non sarebbe affatto un problema un ritorno in gruppo del numero 10 romanista. «Per me Francesco sarà sempre un compagno di Nazionale, abbiamo condiviso l’avventura azzurra fin dall’Under 15, quello che ha detto di lui Prandelli è molto interessante – ha spiegato il portiere della Juventus – È giusto non precludere niente a chi ti può fare la differenza, a chi ti può far vincere. Totti è un giocatore che sta scrivendo la storia del calcio, con il presente e anche con il futuro prossimo. Può essere giusto aspettarlo». Anche perchè a sentire Bruno Conti, responsabile del settore giovanile della Roma e campione del Mondo nel 1982, Totti «per l’Italia può essere un innesto di grandissima qualità che in una competizione come il Mondiale può fare la differenza». «Non so se ha in mente di tornare in Nazionale, però può farcela eccome – ha sottolineato ‘Marazicò – Posso assicurare che vedendolo allenare tutti i giorni è ancora un ragazzino. Francesco se si mette in testa qualcosa, ci riesce». Nell’immediato, però, non è l’azzurro a occupare i pensieri di Totti.
Piuttosto sono i colori giallorossi a stargli a cuore. La Roma, d’altronde, con l’arrivo di Andreazzoli ha recuperato posizioni tanto da rientrare in corsa per l’Europa che conta. «Il mio sogno più grande è tornare a giocare la Champions League – ha infatti ammesso il capitano prima di partecipare al Circolo Canottieri Aniene a un evento benefico in favore del Bambino Gesù assieme al presidente del Coni, Giovanni Malagò – È un obiettivo che abbiamo in comune tutti noi romanisti». Che si augurano di poterlo veder giocare ancora a lungo, anche se lo stesso Totti ha rivelato di non aver affrontato il discorso legato al rinnovo del contratto. «Non ho ancora cominciato a parlarne con la società. Quando lo farò? Quando mi chiameranno» le parole del numero 10 che assomigliano tanto a un messaggio spedito dalle parti di Trigoria.
Per convincere i dirigenti giallorossi di meritare un rinnovo biennale Totti non dovrà far altro che continuare a giocare come fatto nell’ultimo periodo. «Nessuno a 36 anni si sarebbe immaginato di trovarmi in questo modo – ha sottolineato riferendosi a uno stato di forma invidiabile – Coma faccio a stare così bene? È una questione di mantenimento, faccio una vita da professionista, la dieta non c’entra anche se ovviamente non mangio più come quando avevo 20 anni. È normale poi che ci sono annate in cui vai meglio e altre peggio»