(D. Galli) – «Il progetto di una vita», lo ha definito l’architetto californiano Dan Meis, l’uomo scelto dagli americani per disegnare lo stadio della Roma. Ieri Alemanno ha rassicurato non solo i tifosi giallorossi, ma anche i lavoratori dell’ippodromo di Tor di Valle, location scelta dal management a stelle e strisce per quella che sarà la casa romanista tra qualche anno, probabilmente dal 2017. «Si farà a Tor di Valle. Tra qualche settimana verrà presentato il progetto. Non c’è alcun ripensamento», ha commentato il Sindaco. Immaginate due rette, che per ora scorrono parallele ma che prima o poi cambieranno direzione per incrociarsi. La prima indica la parte progettuale, su cui sta lavorando Meis. La seconda riguarda l’iter burocratico che va seguito per la costruzione dell’impianto, più quello per le strutture accessorie come possono essere – ma è un esempio – un museo, degli shop, alcuni punti ristoro. Mentre la prima retta è in netto avanzamento, la seconda è praticamente ferma al via.
La Roma sta aspettando di sapere infatti quale sarà il suo interlocutore: chi sarà Sindaco per i prossimi quattro anni? Le elezioni comunali si terranno il 26 e il 27 maggio, gli eventuali ballottaggi il 9 e 10 giugno. I candidati, per ora, cercano di non esporsi con dichiarazioni nette. Prendete David Sassoli, celebre volto del Tg1 e adesso in corsa alle primarie PD per il Campidoglio: «Sullo stadio a Tor di Valle guardiamo il progetto e i costi. Né favorevoli né contrari a priori». Favorevoli dovrebbero esserlo i dipendenti dell’ippodromo. Lo stadio è una possibile exit strategyper la crisi dell’ippica e di chi con l’ippica ci lavora. «Sono molto preoccupati per il loro futuro», spiegava ieri il segretario Slc Cgil Roma Ovest, Massimiliano Montesi. «Per la realizzazione dello stadio della Roma sul terreno dell’ippodromo sembrerebbe – ha aggiunto Montesi – che i tempi non siano così brevi come annunciato oggi e circolano voci di difficoltà nella realizzazione legate alla natura del terreno visto che in quell’area passa il Tevere, sotto c’è l’acqua». Per Alemanno, che sostiene di avere parlato «con i costruttori e con la società», sono «tutte balle». Quanto al trotto, per il Sindaco,«ammesso che rimanga a Tor di Valle, non interferirà minimamente con lo stadio della Roma. Il problema dell’ippica si può anche risolvere in quello stesso luogo o a Capannelle, anche se ci sono delle resistenze». Se non ci saranno ostacoli da parte della prossima Giunta, tra un anno dovrebbero iniziare i lavori. A quel punto ne serviranno altri tre per il completamento dei lavori.
NIKE Ieri c’era chi parlava di un’intesa che porterebbe nelle casse giallorosse oltre 10 milioni l’anno. La Roma non divulga le cifre (per la cronaca, però: Kappa concedeva per l’attuale stagione un corrispettivo di 7,1 milioni), per conoscerle bisognerà aspettare il prossimo documento di bilancio. A Trigoria si limitano a ricordare che si tratta di un contratto complesso. È una global partnership di dieci anni, avvertono, è molto di più di una mera sponsorizzazione tecnica.