(C. Zucchelli) – A uno la partita con il Brasile ha fatto più che bene. All’altro, invece, è servita a poco. Prestazioni diverse, stati d’animo contrapposti quelli di De Rossi e Osvaldo: il primo è stato tra i migliori nell’Italia che ha pareggiato con i verdeoro, il secondo (titolare e con la maglia numero 10) non ha lasciato traccia. Cosa che, negli ultimi mesi, gli capita — e spesso — in giallorosso. Dopo un fine settimana di relax (vedi il box sotto) Osvaldo e De Rossi, che ha smaltito senza problemi la contusione alla coscia sinistra, lunedì pomeriggio saranno di nuovo agli ordini di Andreazzoli: rigenerato Daniele, in cerca di rivincite — che nel suo caso significano gol — l’attaccante. A SportWeek in edicola oggi ha raccontato così il suo momento: «A livello di numeri non nascondo che mi aspettavo di fare qualcosa in più, ma sono comunque contento di quel che ho combinato».
Nazionale giallorossa – I numeri della sua stagione dicono che non segna da due mesi (ultima rete il 27 gennaio a Bologna) e che quest’anno con la Roma è andato in gol 12 volte tra campionato e Coppa Italia. A questi vanno aggiunte i 3 gol con gli azzurri. La Nazionale d’altronde in questa stagione è a forte tinte giallorosse: alle reti di Osvaldo (doppietta con la Bulgaria, rete all’Armenia) vanno aggiunte anche quelle di Destro con Malta e le 4 di De Rossi con Inghilterra, Armenia, Danimarca e Brasile. Su 15 gol segnati dall’Italia 8 sono romanisti. Ed è quasi un paradosso, almeno per De Rossi, che con la Roma quest’anno non ha mai trovato la via del gol.
Tifosi e mercato – Osvaldo invece di gol ne ha fatti 12 in 23 gare, praticamente uno ogni due partite. «Eppure se si parla di me ci sono cose contraddittorie. Mi fa arrabbiare che si dice che sia menefreghista e nervoso. Mi sta a cuore quello che faccio, ma non nascondo che questo momento non è facile. Sono un attaccante, vivo di gol e se manca quello manca tutto. Ma se leggo che la mia sarebbe un’annata non positiva e poi sento che mi vorrebbero Chelsea, Tottenham e Juve non mi tornano i conti. Qualcosa di buono avrò pur fatto, no?».
Nel suo sfogo, Osvaldo analizza anche il rapporto coi tifosi: «Non ce l’ho con loro, ma certe volte è dura. Forse in qualche occasione ho avuto un atteggiamento sbagliato che non mi ha aiutato. Per fortuna posso sfogarmi con la mia chitarra».
Amica inseparabile, lo accompagna spesso in ritiro, altrimenti rimane nella sua casa dell’Eur, dove Osvaldo si rifugia. E dove non è detto che rimanga anche il prossimo anno. L’affitto scade a fine stagione.