(L.Pelosi) – La retorica del “tutte finali”, di solito è dedicata ai proclami d’inizio stagione e non è certo roba solo romanista. Spesso, però, è un segno di debolezza, come se ci fosse bisogno del proclama per darsi forza. Stavolta invece è pura cronaca. Non c’è bisogno di proclami per farsi coraggio, né di regalare titoli ai giornali. Semplicemente, è l’unico calcolo che la Roma può fare: affrontare tutte le 9 partite che mancano alla fine del campionato come se fossero 9 finali, partite senza domani, dove l’unica alternativa alla vittoria è la vittoria stessa. Il tutto nella speranza che di partite del genere, di qui alla fine della stagione, se ne aggiungano altre due, ma questa è un’altra storia.
L’obiettivo è raggiungere l’Europa (a prescindere dalla Coppa Italia), alla portata quella più piccola, l’Europa League, molto lontana quella più grande, la Champions. Che va sempre tenuta ben presente, se non altro perché può essere il modo migliore per raggiungere almeno il sesto posto. E allora, diamo un’occhiata. Ad oggi il terzo posto è lontano 7 punti. Lì c’è il Milan, che la Roma affronterà alla penultima giornata portandosi in dote il 4-2 della partita disputata a dicembre all’Olimpico. La squadra rossonera al momento è la più lanciata e sta 2 punti sotto al Napoli, che invece appare in discesa e che la Roma affronterà all’ultima giornata, ma in questo caso con l’handicap, in prospettiva scontro diretto, del 4-1 subito al San Paolo. E attenzione alla Fiorentina, che è a -3 dal Milan e ha un calendario decisamente agevole, con l’eccezione delle partite da disputare contro Milan e Roma, entrambe comunque al Franchi. Le altre avversarie sono Cagliari, Atalanta, Torino, Sampdoria e nelle ultime tre giornate Siena, Palermo e Pescara (che attualmente sono le ultime 3 della classifica). Pensando all’Europa League, le avversarie dirette sono Inter e Lazio, con cui attualmente la Roma è a pari punti ma con i nerazzurri che devono recuperare la partita contro la Sampdoria. Lo scontro diretto con l’Inter è favorevole (3-1 a San Siro, 1-1 all’Olimpico), mentre tra poco ci sarà il derby di ritorno. Volendo fissare il Milan-Roma della penultima giornata come momento decisivo, la Roma dovrebbe arrivarci avendo recuperato almeno 4 punti sui rossoneri puntando poi a vincere a San Siro, che significherebbe aggancio e sorpasso. Se invece poi l’avversario per il terzo posto si rivelasse il Napoli, cambia poco, perché sarebbe l’avversario dell’ultima giornata.
Esaminando il ruolino di marcia della Roma nel girone d’andata, si scopre che in effetti, con la dolorosa eccezione del derby, effettivamente le altre sono state vinte tutte tranne quella contro il Chievo, dove però ci fu la pesante complicità di un arbitraggio che vide la Roma vedersi negare un rigore netto e poi perdere su un gol irregolare di Pellissier. Anche adesso Palermo, Torino, Pescara, Siena e Chievo sono ampiamente a portata di vittoria per la Roma, che se riuscisse a portare a casa almeno 4 punti tra Lazio e Fiorentina potrebbe effettivamente presentarsi agli scontri decisivi delle ultime 2 giornate molto vicina a Milan e Napoli (e avendo battuto la Fiorentina, del cui calendario s’è già detto e che va quindi considerata una concorrente pericolosa nella corsa al terzo posto). Se poi la rimonta, obiettivamente non facile, non dovesse riuscire o se la tabella di marcia dovesse non essere rispettata per pochi punti, è verosimile pensare che almeno la Roma sarebbe riuscita ad ottenere un piazzamento valido per partecipare alla prossima Europa League. L’importante è giocare tutte finali. Non è retorica, è cronaca