(A. Angeloni) – Ruggiero Rizzitelli, detto Rizzi-gol, vent’anni fa c’era al Rigamonti di Brescia. Proprio lui, il 28 marzo del ’93, lasciò quei due minuti finali a Francesco Totti
Gli ha portato fortuna, no?
«È vero, almeno quello. Sembra una cavolata ma alla fine è così. Francesco mi ha fatto passare alla storia, mi ha reso più famoso».
Cosa ricorda di quel giorno?
«La frase tipica di quel pomeriggio: daje, mo’ entra er ragazzino. Ma più che altro mi vengono in mente le partitelle a Trigoria, con quel ragazzino irriverente, pieno di classe e personalità».
Che succedeva?
«Ti faceva un tunnel, un difensore magari gli mollava una “stecca”. Uno normale capisce, smette. Lui invece te ne faceva un altro, ti prendeva in giro. Lì capivi quanto era forte. Questione di attributi».
Si aspettava questa carriera?
«Ne ho visti tanti di fenomeni a quell’età, poi si sono persi. Lui aveva qualcosa di diverso».
Supererà Piola?
«Spero, ma è difficile però vedendolo ha tutte le intenzioni di provarci, ancora si diverte. Nel 2007 a una domanda su Totti risposi: se sta bene può arrivare a 250 gol. Guarda se non li supera, eh».
Ma chi ha invitato Boskov a puntare su di lui?
«Ognuno si prende il merito. La verità è che tutti ci rendevamo conto di chi avevamo davanti. Un fenomeno».
Totti è il migliore di tutti?
«È difficile dirlo. Nel podio ce lo metto. Il mio, in ordine sparso, è formato da Francesco, Baggio e Maldini».