L’allenatore in seconda della Roma Roberto Muzzi ha parlato dell’esordio in Serie A di Francesco Totti e della sua carriera:
Cosa successe?
«Boskov si girò verso di noi e disse “dai ragazzino, tocca a te”. Totti si girò e mi disse “dai Robe’, tocca a te”, io gli risposi “guarda che sei tu il ragazzino, devi andare te a fare l’esordio”. Fu una cosa bellissima. Avevo 21 anni, ero 5 anni più grande ma il ragazzino era lui quel giorno»
Che ragazzo era Totti?
«Già si vedeva che aveva dei colpi importanti. Lui si divertiva a giocare, era sempre felice ma già si vedeva che poteva diventare un campione».
Che ricordi hai?
«Bellissimi, eravamo un gruppo eccezionale. C’erano parecchi giovani, è stato bellissimo perché vedemmo esordire un grandissimo campione».
20 anni dopo?
«Io e Francesco siamo molto amici, c’è grandissimo rispetto. Come allenatore mi ha impressionato per come vive gli allenamenti, sempre sorridente, con voglia e primo in fila. Questo spiega perché sia un grandissimo campione».
Quel Totti era sicuro di sé o era timido?
«Lui fu felicissimo. Si alzò subito e andò a riscaldarsi».
Totti ha vinto meno per rimanere a Roma…
«Francesco ha fatto la scelta di restare a Roma, restando qui ha già vinto tutto. L’unica cosa che dispiace è che non abbia vinto il Pallone d’Oro, lo merita per quello che ha fatto e che sta facendo, l’unico rammarico è quello».
Fonte: skysport