(E. Menghi) – Gli ultimi come i primi. Andreazzoli capovolge la classifica per tenere alta l’attenzione dei suoi giocatori, chiamati a raccogliere tre punti a Palermo, contro una squadra che non vince da quattro mesi. Ma da due settimane, Sanninosta lavorando sul morale e ha indicato la partita con la Romacome l’ultima occasione. Il tecnico giallorosso non ha molta esperienza in serie A, ma ha vissuto anche momenti difficili e l’esperienza gli ha insegnato che si diventa più forti proprio quando c’è il rischio di farsi male davvero: «La classifica dice che siamo più forti ma, visto che sono vecchio, so cosa significa affrontare l’ultima della classe. Spesso, a livello sportivo, mi sono ritrovato all’ultima spiaggia e quando è così gli sforzi si moltiplicano. Se non capiamo i messaggi che arrivano da Palermo, sarà un problema. Affronteremo una squadra in difficoltà, perciò non avremo la possibilità di ottenere tutto. Un po’ come quando noi abbiamo affrontato la Juve, anche noi eravamo disperati. Se l’affronteremo come fosse la prima in classifica, avremo la possibilità di portare a casa l’intera posta».
Si può solo vincere, perciò i singoli passano in secondo piano: «Il risultato è sempre più importante degli interpreti e di chi li decide. Osvaldo ha lavorato benissimo durante la settimana, non vedo perché non debba essere pronto. Lo difendo perché merita di essere difeso. Dani è fortissimo e lo ha dimostrato con la Juventus. Ci sono momenti in cui uno non riesce ad esprimersi ai suoi livelli, è fisiologico. Però, posso dire che si è allenato benissimo tutta la settimana».
Non è una stagione facile nemmeno per De Rossi, ma Andreazzoli gli fa da scudo: «Dalla Nazionale ho avuto la conferma di un progresso decisivo. Siamo troppo critici con un giocatore che sta facendo molto bene, per me. Certo, lo abbiamo già detto altre volte, Daniele ci ha abituato a prestazioni esaltanti. Il nostro target è quello, è li che lo vorremmo rivedere. Ma è anche vero che nessuno può schioccare le dita e far si che questo accada».
Avesse avuto la bacchetta magica, l’avrebbe usata anche su Pjanic,convocato ma ancora non al meglio: «Per lui è un momento delicato. Abbiamo avuto la collaborazione della sua Nazionale e abbiamo poi deciso di andare con cautela. Ha partecipato a tutto, ma in maniera ridotta».Destro ha lavorato con maggiore continuità, ma fosse stato per Andreazzoli sarebbe rimasto a Trigoria: «Mi ha chiesto espressamente di venire in trasferta con noi, per me è stato un piacere accontentarlo, ma è ancora un po’ indietro».
Tornerà utile nel derby. La Roma, intanto, ha chiesto alla Lazio di fare una conferenza congiunta: «Avrei piacere di farla – ha detto sinceramente il tecnico – così potrei conoscere Petkovic: mi piace molto per come si pone, per l’educazione che dispensa in ogni situazione. E se serve a stemperare gli animi, ben venga». All’andata arrivò un secco no, a Lotito l’ultima parola.