(Il Romanista) – Lunedì sarà all’Olimpico per il suo primo derby, ieri era sotto il fuoco incrociato delle domande dei giornalisti americani e dei corrispondenti dei quotidiani italiani per una conferenza. Gli esami per James Pallotta non finiscono mai, sul campo e fuori. E agli esami lui vuole “vincere”, a partire da quello ravvicinato della prova-derby. E ha scelto New York, centro del mondo, per incontrare la stampa. L’idea originaria era quella di ricevere solo le penne dei quotidiani a stelle e strisce, poi la comunicazione della Roma ha deciso di estendere l’invito anche ad alcuni corrispondenti dei giornali italiani. Si
è parlato un po’ di tutto anche se i tempi della nostra chiusura in tipografia non consentono un resoconto delle battute e delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Roma (ci torneremo sul giornale di domani) ma solo dei temi affrontati. A partire dalle condizioni della Società, dai rapporti con l’Unicredit e dalla necessità di rimpinguare le casse del club. L’ultima semestrale ha fatto registrare un passivo di 26 milioni, il bilancio si dovrebbe chiudere a giugno con una cinquantina di milioni di rosso.Pallotta ha ribadito il concetto già espresso al “Boston Globe” appena un mese e mezzo fa: «Una delle priorità era quella di rimettere in sesto il club a livello finanziario, penso che stiamo per riuscirci, e poi sicuramente rendere stabili squadra e giocatori». Tra gli altri temi delicati, oltre alla questione calda delle ultime settimane e cioè la scelta di trattare con il signor Adnan al Qaddumi, c’è l’incontro in America con il numero due di Unicredit, Paolo Fiorentino. Il manager di Piazza Cordusio, recentemente, aveva voluto tranquillizzare la piazza romanista: «Per essere chiari, il signor Pallotta ha richiesto l’incontro – aveva detto il manager di Piazza Cordusio – nell’ambito di un continuo impegno a mantenere la massima trasparenza tra i soci, cosa che Unicredit apprezza molto. Le speculazioni di natura finanziaria con riferimento alla salute del club, come recentemente riportate, non sono corrette. Il signor Pallotta e tutta la proprietà statunitense hanno confermato il loro impegno nei confronti del club. Essi hanno adempiuto a tutti gli obblighi di cui agli impegni da loro assunti per intero. Siamo pienamente fiduciosi che continueranno a farlo in futuro e non vediamo l’ora di lavorare con loro nella costruzione del club».
Dalla stampa al campo. Anzi, alla tribuna passando per l’aeroporto. Pallotta è atteso a Roma. Il presidente dovrebbe atterrare a Ciampino sabato mattina, o addirittura già venerdì pomeriggio. Jimmy, come lo chiamano gli amici, sogna di poter conquistare il primo derby da presidente. Fatti tutti i riti apotropaici del mondo – in pratica, toccate ferro per non dire altro – ogni volta che Pallotta si è seduto in tribuna da presidente, la Roma è andata alla grande. Tre successi su tre. En plein. L’ultima ha coinciso con una grande vittoria, quella sul Milan, proprio nel giorno delle 400 presenze di Daniele De Rossi. «Le poche volte che sono stato qui i ragazzi hanno fatto un buon lavoro», disse con un sorriso grande così il presidente. Un buon lavoro. Quello che servirà lunedì per battere la Lazio. L’arma in più è un presidente, e ritoccate ferro, portafortuna.