(F. Ferrazza) – A sei giorni dal derby, la Roma è tornata a lavorare a Trigoria. Pomeriggio di riflessioni e confronti, dopo la brutta sconfitta di Palermo e i due giorni e mezzo di riposo pasquale. Indifferenza da parte dei tifosi, che hanno disertato il centro sportivo giallorosso, continuando a riversare la loro delusione sulle radio private. La squadra si è confrontata con Andreazzoli per provare a capire i perché del calo mentale avuto sabato scorso, anche se troppe risposte non sembrano esserci, all’interno di una stagione destinata ormai a scivolare via.
Resta il derby, questo la tifoseria chiede, magra consolazione, ma pur sempre una consolazione cittadina, ancora di salvezza a cui aggrapparsi, insieme al ritorno della semifinale di coppa Italia, contro l’Inter, il 17 aprile, che vorrebbe dire ritrovare la Lazio in finale. La squalifica di Piris, uno dei peggiori in campo a Palermo, passa in secondo piano rispetto al recupero di Marquinhos, uomo fondamentale per gli equilibri difensivi della squadra. Il brasiliano tornerà titolare, nella sfida più sentita, quella che l’ambiente romanista ha fissato come spartiacque, oltre il quale non perdonare davvero più niente a giocatori e società.
L’Olimpico sarà pieno, esauriti i distinti sud in appena mezzora, procede spedita la vendita dei tagliandi di Tevere, riservati ai possessori della tessera del tifoso e agli abbonati della nord. Una tregua verrà concessa alla squadra, facendo passare in secondo piano la scialba prestazione di Palermo, ma non sarà perdonato un altro passo falso, nel derby, dopo quello perso all’andata (che era il terzo consecutivo fallito, dopo i due del periodo luisenriquiano). Ci sarà il presidente Pallotta in tribuna, atteso nella capitale venerdì.