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PRIMAVERA ROMA-LAZIO, LE PAGELLE Cittadino ultimo guerriero, Svedkauskas evita il crollo. Ferrante sempre più simile ad Osvaldo

Cittadino

Una brutta sconfitta in un derby equilibrato. La Lazio esce dall’ “A.Di Bartolomei” con tre punti pesantissimi grazie al gol di Keita, dopo un primo tempo di grande sofferenza. La Roma ha dominato il gioco fino a quando Matteo Ricci è stato in campo. Senza di lui, la squadra di Alberto De Rossi perde la sua guida, l’elemento che le permette di cambiare passo in qualsiasi momento della partita. Costretto ad uscire ad inizio ripresa dopo i problemi fisici avuti nelle ultime settimane, M.Ricci ha dettato legge in campo insieme a Cittadino, il migliore in campo nella Roma. L’inserimento di Tounkara da parte di Bollini ha contribuito a scombinare i piani di De Rossi: la fisicità dell’ariete laziale ha permesso a Keita e Lombardi di essere più pericolosi e più volte Svedkauskas è stato decisivo nel salvare il risultato. Proprio Keita al 19′ della ripresa ha trafitto in mischia il portiere lituano, scaricando all’incrocio un sinistro micidiale. Fino al termine del primo tempo però era stata la Roma ad avere le migliori occasioni, con Strakosha migliore in campo per distacco. Il portiere dalla doppia nazionalità albanese-greca si è opposto in sequenza a Bumba, F.Ricci, Frediani e M.Ricci per poi essere graziato due volte da Ferrante e salvato dalla traversa sul tiro di Yamnaine. Così la Lazio, meno provata anche dal primo caldo primaverile, ha preso il sopravvento nella ripresa: sempre prima sulle palle vaganti, più attiva e aggressiva. Nei minuti finali però sono serviti un altro pizzico di fortuna e una grande parata di Strakosha, in controtempo su tiro deviato di Cittadino, per portare a casa un risultato fondamentale a tre turni dal termine. I biancocelesti ora sono primi a pari merito con il Catania a 50 punti, sette in più dei giallorossi. Terzo è il Palermo, vincitore per 4-1 ad Ascoli e ora a 48 punti. La buona notizia per De Rossi arriva dal pareggio per 0-0 nel quale il Napoli incappa contro il Lanciano ultimo in classifica, rimanendo così a sole due lunghezze dai giallorossi fermi.

Queste le pagelle del derby:

Svedkauskas 7: nel primo tempo fa una gran parata sfiorando con le dita un diagonale di Keita e nel secondo, proprio sull’azione precedente al gol dello spagnolo, è strepitoso su Pollace. Nega il raddoppio a Tounkara e Keita, se i giallorossi non sprofondano è merito suo.

Somma 6: quarantacinque minuti ottimi, come gran parte della squadra. Annulla Keita e lo costringe a svariare più centralmente. Nella ripresa però soffre e soprattutto spinge meno di quanto potrebbe.

Carboni 5,5: senza avversari argina con concretezza gli attacchi centrali, l’inserimento di Tounkara lo manda in tilt e nella mischia del gol del vantaggio manca di reattività nella respinta che serve a Keita il pallone del match. Nervoso nei minuti finali, si fa anche ammonire e, diffidato, salterà la prossima gara a Pescara.

Boldor 5: due settimane di allenamenti gli hanno dato modo di crescere nel senso della posizione e nella condizione fisica. La reattività nei primi metri però gli manca e due volte nel primo tempo Keita e Lombardi lo saltano con troppa facilità. Deve migliorare tanto nell’uno contro uno.

Yamnaine 6,5: indiavolato, spinge e difende che è un piacere. Vince il premio della sfortuna quando centra la traversa con lo stesso tiro con cui invece Keita realizzerà il gol decisivo.

Cittadino 7: se potesse, si mangerebbe gli avversari. Sradica palloni e tiene testa contemporaneamente a De Francesco e Cataldi, aiutando spesso anche nei raddoppi sugli esterni. Grinta e agonismo da vendere. Con Matteo Ricci domina la partita: all’uscita del compagno, se possibile, moltiplica gli sforzi e solo uno straordinario intervento di Strakosha su un suo tiro deviato gli nega un gol più che meritato. Ultimo a mollare.

M.Ricci 6,5: gioca a ritmi terrificanti per gli avversari, in palleggio e in copertura è sempre l’uomo in più dello scacchiere romanista. Purtroppo quattro allenamenti in quindici giorni e qualche colpo duro degli avversari lo costringono al cambio. Esce lui, esce quasi tutta la Roma (dal 13’st Catania 5: De Rossi lo getta nella mischia dopo averne apprezzato la dedizione in allenamento, ma entra nel momento più complicato e non riesce ad incidere se non in negativo. La Lazio gli toglie il tempo per ragionare e lui non riesce mai a divincolarsi dal pressing avversario).

F.Ricci 6: un incubo per Filippini nel primo tempo. Salta fisso il primo uomo, spesso con una magia, alza la testa e trova sempre Ferrante in ritardo sui suoi suggerimenti. Si spegne troppo però col passare dei minuti (dal 31’st De Santis 5: invece di dare una mano a Ferrante contro i centrali, i due finiscono per scontrarsi anche in un paio di circostanze, praticamente annullandosi)

Bumba 5: nell’unico sprazzo positivo della sua partita, regala un cioccolatino a Ferrante. Per il resto si esclissa con il passare dei minuti. Sbaglia perdendo un attimo di troppo nel primo tempo, quando dà a Pollace l’opportunità di ribattergli un tiro a colpo sicuro (dal 18’st Ferri 5,5: un po’ meglio di Bumba come vivacità e movimenti, ma niente da ricordare se non un’inutile protesta su un regolare contrasto in area laziale).

Frediani 6: punta i birilli e li supera, però poi manca di concretezza. Pollace col passare dei minuti gli prende le misure e il duello finisce in sostanziale parità. Non può però sobbarcarsi da solo la fase offensiva in zona centrale e sulla sinistra.

Ferrante 4,5: nell’aria di Trigoria gira un virus che colpisce solo i centravanti. E’ toccato a Destro mesi fa ed ora tocca a lui ed Osvaldo. Si divora un’occasione colossale prima che Yamnaine rischi di far crollare la porta e fa il bis nella ripresa quando Ilari gli spiana la strada verso Strakosha. Una foto in meno su Facebook e un po’ di lucidità in più sottoporta non farebbero male. Peccato perché l’impegno e i movimenti li ha nel repertorio.

De Rossi 5: questo gruppo di ragazzi classe ’94 e ’95 non è il migliore che gli sia passato tra le mani, ma del potenziale c’è in quattro-cinque elementi (Somma, i gemelli Ricci, Cittadino, Frediani su tutti). Incassa la sesta sconfitta stagionale, la quarta in campionato, dopo quattro vittorie e un pareggio in cui la squadra sembrava sempre più rodata. Perdere il derby fa male, ancor più se ti taglia fuori dalla qualificazione diretta alla fase finale del campionato. Gli innesti di Catania e De Santis non convincono del tutto, ma come detto anche da lui, a questa rosa manca troppa fisicità per competere con gruppi come quelli di Lazio, Napoli e Catania.

Lazio (4-3-3): Strakosha 7,5, Pollace 6, Filippini 5, Ilari 5,5, Serpieri 5,5; Falasca 6,5, Antic 5 (2’st Tounkara 6,5), Cataldi 6, Lombardi 6 (39’st Vivacqua s.v.), De Francesco 5,5 (16’st Silvagni 5,5), Keita 6,5. All.: Bollini 7.

A cura di Daniele Luciani

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