(A. Pugliese) – «Cosa preferisco tra Champions League e finale di Coppa Italia? Difficile, ma forse il derby in finale avrebbe davvero un sapore particolare». Castan la sua scelta l’ha fatta già dieci giorni fa, qualche giorno prima dell’avvento della Pasqua.Ora, qualche giorno dopo quelle feste e la disfatta di Palermo, il difensore brasiliano ha la possibilità di cominciare a lavorarci su su quella scelta lì, cominciando proprio da un derby. Il primo della sua storia romana e romanista, visto che quello dell’andata non lo ha potuto giocare per squalifica.
IN DIFFICOLTA’ Leandro è tornato in campo da tre partite, esattamente dalla trasferta di Udine, Ma il rendimento, da allora, non è mai stato all’altezza di quello che aveva avuto prima dell’infortunio patito a Genova, contro la Sampdoria. Con Udinese, Parma e Palermo non si è mai visto il giocatore di prima, difficile da saltare nell’uno contro uno, forte nei contrasti e preciso negli anticipi. Soprattutto a Palermo, è sembrato ancora troppo sulle gambe, poco reattivo, spesso in ritardo sull’uomo (sul gol di Ilicic ha sbagliato anche la copertura sul piede «preferito» dallo sloveno). Esattamente il contrario di quel Castan che in precedenza aveva convinto un po’ tutti (nonostante una velocità di base non eccelsa), anche il c.t. brasiliano Menezes. Ora a guidare il Brasile c’è di nuovo Scolari, che anche per l’amichevole con la Bolivia non ha convocato Leandro (ma la data non è nel calendario ufficiale Fifa e Scolari si è limitato a chiamare i giocatori che giocano in patria per non avere problemi con i club).
COSTRUIRE LA FORTUNA Insomma, per battere la Lazio lunedì prossimo ci vorrà finalmente una difesa migliore di quella vista nelle ultime sfide (anche nella vittoria con il Parma, alcune sbavature sono state evidenti) «La fortuna non esiste, la costruiamo noi ogni giorno» ha twittato ieri Marquinhos, che finalmente tornerà a giocare dal primo minuto, per blindare proprio una retroguardia che sembra soffrire troppo, soprattutto nella mancata assistenza in fase difensiva dei due esterni di centrocampo (a Palermo erano Lamela e Marquinho, che hanno scalato poco e male sulla linea difensiva nei momenti di bisogno, costringendo spesso ad «uscire» troppo lateralmente il centrale di riferimento). Ma mentre Marquinhos dovrà preoccuparsi soprattutto delle sortite di Ederson e Lulic (e per fortuna che il baby d’oro ci sarà, Piris avrebbe fatto una fatica pazzesca), a Castan toccherà contrastare la forza e la progressione di Candreva. Forse l’avversario giusto, perché a livello di esplosività i due quasi si equivalgono. Ed allora chissà che al derby non si riveda finalmente in vero Castan. Quello che fino a prima della Sampdoria, era piaciuto un po’ a tutti.