Difficile che Destro convinca Andreazzoli per un impiego dal primo minuto. L’attaccante andrà in panchina e, qualora ce ne fosse bisogno, potrebbe essere impiegato nell’ultima mezz’ora di gioco. Assente Osvaldo, squalificato, il tecnico giallorosso ripartirà dunque da Totti centravanti, più o meno finto.
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Ma andiamo con ordine. Di sicuro (e di necessario, cifre alla mano) c’è il ritorno in difesa del ragazzino Marquinhos con Burdisso centrale e Castan sul centro-sinistra. Ma non è detto. La prova deficitaria di Palermo potrebbe consigliare al tecnico un rimpasto. Esempio: Castan centrale e Romagnoli sul centro-sinistra con Burdisso in panchina.
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I quattro di centrocampo. Qui balla una scelta fondamentale di Andreazzoli, che nelle ultime due partite ha riproposto il giovane argentino come centrocampista di destra. E’ andata bene con il Parma in casa, male con il Palermo. L’impressione è che Lamela non possa coprire quel ruolo senza sbilanciare la squadra finendo tra l’altro per perdere lucidità in zona d’attacco. Soprattutto se anche dall’altra parte c’è un giocatore (diciamo Marquinho) più propenso ad avanzare che ad arretrare. Così schierata la Roma soffre infatti il contropiede avversario perchè la difesa a tre è costretta ad allargarsi per coprire i buchi sulle fasce, concedendo spazi vitali agli attaccanti avversari. E contro giocatori come Candreva, Lulic o Mauri, la Roma proprio sulle corsie laterali dovrà fare molta attenzione. Meglio cautelarsi con Torosidis a destra e spostare Lamela più vicino alla porta avversaria e a Totti. Ma naturalmente Andreazzoli potrebbe fare ragionamenti molto diversi e magari anche più validi.
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Fonte: Corriere Dello Sport