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IL MESSAGGERO Andreazzoli: “Roma, vale più di tre punti”

Anzdreazzoli

(A. Angeloni) – «Non ho nemmeno il minimo dubbio: il derby vale molto di più dei punti in classifica, è così anche per i nostri avversari. Vincere ci darebbe il massimo della soddisfazione, ma un pari non sarebbe una mezza sconfitta. Dipende da come arriva». ParlaAurelio Andreazzoli, primo derby da primo. Da Spalletti in poi di sfide con la Lazio ne ha vissute tante e sempre da dietro la tenda del palcoscenico, stavolta è tutto suo. «E me lo voglio godere fino in fondo. L’ho già vissuto tante volte con molto sentimento e molta apprensione. Diciamo che stavolta possiamo moltiplicare per due o anche di più. Lo vivo con molta tensione e con la gioia di partecipare in prima persona. Per me è un grande privilegio».

Lo stato d’animo non è dei migliori, la paura che la Roma sia finita a Palermo è reale, concreta: «Non penso che arrivare con tre derby persi alle spalle sia un problema psicologico in più. Magari lo potrebbe essere aver perso la settimana scorsa contro i rosanero. Credo che qualcosa ci può togliere, anche se spero di no. Volevamo giocare il derby con tre punti in più e con le convinzioni maturate dopo Parma». La sensazione che si avverte, ascoltandolo, è che il timore di perdere un altro derby sia più forte della voglia di provare a vincerlo. Questa stracittadina, per i giallorossi e anche per lui, è un po’ l’ultima occasione: per stare in Europa, per restare agganciato sulla panchina. «Più si va avanti e più le gare diminuiscono quindi tutte le occasioni perse non si possono recuperare. Dipende da cosa siamo capaci di fare, pensiamo a vincere il più possibile. Non sarà facile, ma il nostro tentativo deve essere quello. Purtroppo a Palermo ci siamo fatti male da soli. Ci meritiamo questo carico e dobbiamo sopportarlo».

PALLOTTA PRESENTE E FUTURO

«Il nostro presidente è venuto a farci visita in un’occasione speciale e questo ci riempie di soddisfazione. Con Pallotta non abbiamo parlato del mio futuro. A me interessa solo fare bene. Ci è venuto spontaneo parlare di quello che è il futuro immediato, del derby. Speriamo di dare noi a lui la soddisfazione che merita». Andreazzoli si augura di giocare un derby in undici, al contrario di ciò che è successo nelle ultime partite contro la Lazio. «Serve il controllo dei nervi. Se vai in inferiorità numerica non puoi pensare di avere dei vantaggi. È chiaro che chi non riuscirà a controllarsi avrà uno svantaggio certo». Il riferimento, inutile nasconderlo, è a De Rossi: «Diciamo sempre che Daniele è un campione e come tale deve sapersi controllare in campo. Non ha avuto l’annata più felice della sua carriera ma ha la possibilità con il derby di riprendersi tutto e di confermare e dimostrare quello che dice da tempo il suo allenatore: cioè che è in netta ripresa ed è un giocatore sempre importante. Ha la possibilità di dimostrarlo a tutti quanti»

IL TREND NEGATIVO

«È innegabile che la Lazio ha dimostrato di essere una formazione importante. È una squadra che stimo moltissimo anche per come è condotta dal suo allenatore, ma resta un’avversaria da battere. Non vedo una squadra più forte dell’altra. Penso alla mia, e le cose che ho visto fare mi danno un ottimismo incredibile. Anche la Lazio ha fatto cose importanti. Come mai “stecchiamo” ogni tanto? Ce lo domandiamo da sempre. È una situazione conosciuta. Non capita solo alla Roma. E, effettivamente, prima di Palermo la striscia positiva faceva ben sperare». Andreazzoli ci pensa, ci ripensa. La Roma è imprevedibile nel bene e nel male. «Non so cosa sia successo, avevamo preparato la partita con dovizia di particolari. Inutile dire i motivi, sembrerebbero scuse che non voglio accampare. Ad esempio, nei primi minuti abbiamo avuto difficoltà fisiche, cinque-sei giocatori non riuscivano a rompere il fiato. E nel derby? Purtroppo non posso assicurare che la Roma non sbaglierà l’approccio, non voglio prendere in giro nessuno». Andiamo bene… «Siamo certi di quello che vogliamo fare, di certo nessuno snobberà questa partita, ci mancherebbe». Appunto, ci mancherebbe.

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