(F. Maccheroni) – Jim ha fatto i complimenti alla squadra. Basterebbe questo per capire tutto. In realtà non si capisce nulla. A parte che Andreazzoli è fuori dai giochi, perché anche chi lo sponsorizzava (sembra Sabatini) s’è dovuto arrendere. Serve un allenatore. Poi anche giocatori, perché qualcuno è alla frutta, qualcuno si sente sopportato (De Rossi) e qualcuno sente tante sirene. Paradossalmente resta Totti, l’unico che mette tutti d’accordo. L’impressione è che Jim (Pallotta vuole essere chiamato così: è americano, «easy») pensi molto al futuro, sia soddisfatto dei progetti societari e non faccia i conti con quello che ha fatto grande il calcio nel mondo e, soprattutto in Italia: i risultati. Il pubblico romanista è allo stremo. Jim non può percepirlo. Baldini è impegnato in altre letture più intelligenti. Ogni tanto alza gli occhi e dice che la Roma gioca per la Champions. Sabatini ha già preso Pastore a Palermo, Lamela e Marquinhos qui, che volete? Baldissoni parla già così bene l’inglese, gli basta. Del resto c’è una finale di Coppa Italia, no? No, non ancora.