(D. Galli) – Quasi tre anni. Tanto c’è voluto per uscire dalla fase della irragionevolezza, tanto è servito per il miracolo della normalità, per riportare i tifosi della Roma appresso alla Roma, per non fare più distinzioni tra tesserati e non tesserati, tra romanisti di prima fascia e romanisti di seconda, tra chi possedeva l’As Roma Club Privilege e chi non ce l’aveva. E quindi restava a casa, costretto a disertare le trasferte da un sistema che impediva ai non privilegiati, ma solo a quelli residenti nel Lazio, di acquistare i biglietti delle gare in trasferta.
Oggi si viaggia a Torino tutti in una metaforica prima classe. Oggi. Da oggi. La prima volta non si scorda mai. Saranno oltre 700 i tifosi della Roma nello spicchio dell’Olimpico granata. Qualcuno sarebbe andato comunque: tra Torino-Torino e Torino e dintorni ci sono diversi Roma Club affiliati ad Utr e Airc. Il punto però è che senza la magnifica invenzione della Roma, senza la card Away, senza questa tessera che è solo una tessera e non una carta di credito, oggi ci sarebbero stati solo loro. Solo i romanisti extra Lazio e solo chi avesse sottoscritto l’As Roma Club Privilege. Numero discreto, per carità, numero da rispettare, ci mancherebbe altro. Però insufficiente e fondamentalmente ingiusto. Dal 16 maggio 2010 fino a oggi, anzi fino a ieri, chi non aveva la tessera del tifoso della Roma restava a Roma.
È cambiato tutto perché questa società, la Roma, si è infilata tra le pieghe di una determinazione dove l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive chiedeva ai club meno attenzione all’aspetto commerciale della tessera del tifoso e più al tifoso. Dove li esortava a sfruttare le nuove tecnologie per approntare una nuova carta per la quale non bisognasse aspettare, come avviene ancora adesso per la Privilege, interi mesi. La Roma ne ha parlato con Lottomatica e ha ideato l’As Roma Club Away: non è inserita in un circuito bancario, la foto si fa sul posto tramite una webcam, la consegna è immediata. In pratica, chiavi in mano. Generalmente, perché c’è ancora chi dice no a qualsiasi tessera, la curva romanista ha accolto la Away con soddisfazione. È il motivo per cui dei 700 in trasferta oggi, molti, moltissimi, saranno ragazzi della Sud. Ragazzi che (ufficialmente) non hanno più potuto seguire la Roma da quella indimenticabile – per numeri anche lì, e sensazioni, per quello che non è stato e invece sarebbe potuto essere – trasferta di Verona.
Torino sarà un nuovo inizio. Poi ci sarà Milano, San Siro, il terzo anello. Torino sarà un nuovo inizio e pure un test, perché mercoledì prossimo nella piccionaia nerazzurra (19 euro, biglietti in vendita nelle rivendite Best Union) sono previsti almeno duemila romanisti. Almeno. Tempo al tempo, certe cifre possono solo incrementare, prima c’è Torino. Prima c’è un oggi che attendevamo da tre anni.