TORINO:
Gillet 5,5; Darmian 6, Glik 6, Ogbonna 5,5, Masiello 6; Vives 6, Gazzi 5,5, Cerci 7, Santana 5,5 (dal 66′ D’Ambrosio 6) ; Meggiorini 5,5 (dal 66′ Barreto 6), Bianchi 6,5 (dal 75′ Jonathas s.v.)
All. Ventura 6
ROMA:
Stekelenburg 6,5: Dice di no a Cerci su un bel calcio di punizione a giro che si stava infilando sotto la traversa poco prima dell’ora di gioco. Non ha responsabilità dirette sul gol di Rolando Bianchi, con il centravanti granata che si ritrova il pallone tra i piedi a due passi dall’area piccola. Reattivo!
Piris 5,5: Solita alternanza tra cose buone e altre inguardabili in una prestazione troppo altalenante per essere considerata pienamente sufficiente. Sfiora anche il gol a metà della ripresa con una conclusione dall’interno dell’area di rigore ben respinta da Gillet, con Osvaldo che reclamava il pallone libero all’altezza del dischetto. Su 3 diagonali una è ballerina e ogni volta può costare cara. Ondivago!
Burdisso 5: Costante negativa della linea arretrata. Goffo nell’azione del gol di Bianchi, così come in almeno un altro paio di occasioni nella ripresa. Sbaglia anche due-tre volte nel far salire la linea arretrata per il fuorigioco, facendo venire i brividi a Stekelenburg. Ncs!
Castan 5,5: Qualche sbavatura in chiusura, specie quando costretto a giocare con il piede destro. Non è forse nella forma migliore dall’inizio della stagione e in più quando si trova vicino a Burdisso non riesce ad esprimersi al meglio. Benino!
Balzaretti 4,5: Rientrava dopo l’influenza che lo ha costretto a saltare il derby (mano male) e si trova di fronte il migliore in campo, ovvero Alessio Cerci, praticamente incontenibile. Il risultato è un’espulsione sacrosanta dopo due gialli indiscutibili. Salterà la gara con il Pescara e forse sarebbe meglio tenerlo fuori anche a Milano. Bruciato!
Perrotta 6: A dire la verità non combina tanto, ma in ogni situazione complicata per la retroguardia giallorossa, lui è presente. Le cose migliori le fa in fase di recupero piuttosto che in inserimento, forse a testimonianza di una condizione che non può essere paragonabile a quella dei giorni migliori. Piccolo trotto!
Pjanic 6: Qualche buona intuizione in mezzo al campo. Si posiziona sul centro sinistra della mediana a tre con compiti simili ai vecchi tempi targati Luis Enrique. Buona dose di palloni giocati a fronte però di una difficoltà persistente nell’incidere nella zona calda della difesa avversaria. Esce per un problema alla caviglia sinistra. Luci e ombre!
Bradley 6,5: Sostituisce De Rossi nel ruolo di mediano centrale davanti alla difesa, prendendo in consegna le chiavi della squadra. La sua prova è ricca di grinta e motivazione, con una giusta interpretazione tattica che dona equilibrio alla squadra. Non può essere anche regista per le note carenze tecniche, ma può bastare così com’è. Roccioso!
Lamela 7: Il suo gol è una vera bellezza: scende sulla destra, si accentra con il mancino e disegna una traiettoria a giro che si va ad insaccare sotto l’incrocio dei pali più lontano, imparabile per Gillet. I numeri parlano chiaro: 14 gol in questo campionato per una punta esterna di 21 anni (classe ’92) alla seconda stagione in Serie A. Prodromi di campione!|
Osvaldo 6,5: Buona risposta del centravanti italo-argentino alle migliaia di critiche piovutegli contro nell’ultimo periodo. Il gol è da attaccante di grande livello, con un preciso colpo di testa in controtempo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Di sicuro questo non basta a cancellare le nubi che si addensano sul suo futuro capitolino, ma qualche riflessione bisognerà comunque farla, visto che i buoni giocatori non si mandano via a cuor leggero, specie in questa Roma ridimensionata. Ruggito!
Dodò 6: Avrebbe bisogno di più spazio per esprimere al meglio le sue qualità, ma anche da esterno alto può diventare una spina nel fianco per le retroguardie avversarie. La velocità e la tecnica sono dalla sua parte, ora manca solo una condizione fisica degna di nota per poter diventare un fattore nella squadra. Il prossimo sarà il suo anno!
Totti (dal 54′ per Pjanic) 6,5: Prova a piegare le mani a Gillet con una punizione da posizione impossibile, tutto defilato sulla sinistra, e per poco non ci riesce. Galleggia sulla trequarti offrendo sempre una soluzione di passaggio ai compagni, catalizzando il gioco specie dopo l’uscita di Pjanic. Personalità!
Florenzi (dal 63′ per Dodò) 6: Buono il salvataggio sulla linea e un paio di chiusure sul fondo su Alessio Cerci, ma per giocare ai massimi livelli non si possono sbagliare determinate occasioni, come quella che lo vede protagonista a dieci minuti dalla fine, al termine di un contropiede perfetto, con il cross di Osvaldo che andava solo spinto in rete. Già nel derby aveva sulla coscienza una cosa del genere. Perseverare è diabolico!
Marquinho (dal 76′ per Perrotta) s.v.: Poco o nulla da segnalare.
All. Andreazzoli 5,5: La sostituzione di Balzaretti era cosa leggibile e auspicabile. L’errore costringe la squadra a rimanere in dieci nel finale e a soffrire oltremodo per portare a casa tre punti tutto sommato meritati. Adesso massima attenzione per la semifinale di Coppa Italia, dove non è consentita la minima sbavatura, “per dare senso ad una stagione che senso non ce l’ha”. Fortunato!
Arbitro Romeo 6: Partita sostanzialmente senza grosse difficoltà di conduzione per il fischietto di Verona. Giusta la decisione sull’espulsione di Balzaretti, con i due gialli sacrosanti. Per il resto normale amministrazione.
A cura di Angelo Papi