L’ex allenatore giallorosso Carlo Mazzone ha fatto il punto riguardo la Serie A, parlando anche del suo ‘pupillo’ Francesco Totti:
La Lazio ha fermato la Juve all’andata e in Coppa Italia: stavolta non potrà fare nulla?
“Ha fatto ottime cose ma la vedo meno brillante avendo speso molto. Non lo dico da romanista, questo non incide minimamente sul mio giudizio”.
Conte dopo l’eliminazione col Bayern ha detto che le squadre italiane in questo momento non sono all’altezza nelle coppe europee: condivide?
“L’ho avuto come giocatore e l’ho sempre stimato. E’ una persona perbene e un gran professionista. Se ha fatto questo ragionamento è per la consapevolezza che ci sono squadre più forti. Il confronto è difficilissimo ora come ora”.
La Fiorentina può entrare in Champions?
“Sta facendo un grosso campionato, faccio i complimenti a Montella per la qualità del lavoro che a Firenze sta portando avanti dall’inizio. Ha le possibilità per migliorare ancora la sua già bella classifica”.
Stramaccioni si gioca tutto in Coppa Italia contro la Roma?
“Mi dispiace per lui e per l’Inter che non riesce a dare continuità ai risultati. Poi il destino di un allenatore lo si conosce: ci si fissa sempre e troppo sui risultati”.
Lei conosce bene Guardiola: hanno fatto bene lui e il Bayern già vincente a scegliersi?
“Pep è un numero uno, ho ricordi straordinari. Ha fatto una scelta di vita quando ha lasciato il Barcellona. Credo che sia consapevole di come non sia semplice quando si entra in un ambiente che ha già vinto”.
Totti è eterno come Mazzone?
“Questa è buona… Ma no, lui è Totti. Gli porto molto affetto, ho contribuito alla crescita di un giocatore unico. Totti è la Roma e rappresenta tanto per il calcio italiano. Può arrivare a 40 anni, ci tiene parecchio. Può tornare utile anche per il Mondiale in Brasile magari facendo qualche staffetta. La condizione può conservarla visto che gioca nel campionato più difficile del mondo”.
Mazzone ricomincerebbe tutto da capo ritrovandosi nel calcio di oggi?
“Non lo so, intanto mi porto dietro tanti bellissimi ricordi. In questo calcio c’è più competizione e meno catenaccio, è cresciuto il possesso palla e soprattutto si gioca a ritmi più alti”.
Fonte: Radio Onda Libera