Paola Piola, la figlia del centravanti che ha segnato di più, ne ha in casa un angolo pieno che non ha nulla del sacrario. E’ un golfo della coscienza, semmai. «Sono psicologa. Ho esplorato la geografia di tante persone. Era arrivato il momento di esplorare quella di mio padre». Lo ha fatto anche in un bel libro scritto con Lorenzo Proverbio. Ieri lo ha regalato a Francesco Totti. Da quella casa la retorica resta fuori.
«Mio padre giocava a carte e voleva vincere. Giocava a bocce con Giuseppe Meazza e appena l’altro si voltava muoveva il pallino. Se si andava in piscina tutti insieme voleva sfidarsi a chi si tuffava meglio. Un incubo per tutti i parenti. A un certo punto i gol si è messo a contarli. Non parlava molto, ma di questo sì. E parlava anche del fatto che non gli era mai riuscito di vincere il campionato, mannaggia. Teneva a quel record. Ci tengo anch’io. Sarò sincera, se Totti lo battesse mi dispiacerebbe. Ma lui fa bene a provarci. Sta inseguendo un sogno, proprio come faceva mio padre. Continua la sua corsa con un occhio rivolto al cielo. E’ bello».
Fonte: corriere dello sport