(M. Ferretti) – Tutto secondo copione. Almeno il copione di Aurelio Andreazzoli, l’allenatore della Roma. «Sarà la partita di Destro», aveva detto il tecnico alla vigilia; e la partita di Mattia Destro è stata. Due gol, Inter prima trafitta poi abbattuta e Roma in finale, all’Olimpico contro la Lazio. L’ex interista («Sono loro che mi hanno cacciato, non io che me ne sono andato: ecco perché ho esultato in quella maniera…»), al ritorno in campo dal primo minuto dopo l’intervento al ginocchio sinistro (ricordino della semifinale d’andata), è stato il grande protagonista della vittoria/qualificazione. «E adesso vogliamo assolutamente vincere la Coppa: la Roma è più forte della Lazio», il suo urlo a fine gara mentre i compagni gli tiravano secchiate di acqua in testa, dopo aver portato in trionfo Elena Turra, la valente addetta stampa ormai ai saluti.
IL DERBY – Non si parlava che di Lazio, dopo il fischio finale di Bergonzi. E Destro ha contribuito (in termini di gol) come nessun altro romanista a prenotare l’Olimpico. Cinque gol in quattro partite di Coppa Italia: uno contro l’Atalanta, un altro determinante a Firenze poi uno all’Inter nella semifinale d’andata, prima della strepitosa doppietta di ieri sera. E pensare che, a ben guardarlo, Mattia non sta ancora benissimo. Ha cominciato molto timoroso, non ce l’ha fatta a reggere un paio di robusti contrasti poi si è sciolto. Prima ha impegnato in maniera severa Handanovic, poi ha messo Florenzi nelle condizioni di far gol (Handanovic superbo), quindi, su quel pallone al bacio di Lamela, ha segnato con un cucchiaino in corsa la rete del pareggio. E, non contento, ha concesso il bis su assist da sinistra di Balzaretti.
I NUMERI – A fare l’addizione, sono nove le sue reti stagionali con la magia della Roma, più una con l’Italia. Quattro in campionato e cinque in Coppa Italia. Non male per un ragazzo che, alla sua prima stagione nella capitale, ha dovuto fare i conti con mille problemi, anche/soprattutto di natura fisica. Era stato etichettato come il Grande Colpo dell’estate, ma in avvio di stagione non aveva mai trovato continuità di prestazioni. «Lui e Osvaldo non possono giocare insieme», aveva sentenziato Zdenek Zeman, che gli preferiva costantemente Osvaldo. Così a Destro non è rimasto altro da fare che attendere, non senza qualche mugugno, il suo tempo, la sua occasione. E, grazie alla Coppa Italia, è diventato protagonista. Dimostrando fino in fondo il proprio fiuto di goleador. La sensazione è che proprio ieri sera a Milano sia cominciata realmente la sua avventura con la Roma. Non c’è occasione migliore del derby, e in finale, per entrare più a fondo nel cuore della gente romanista.