Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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Il terzo gol in tre giorni di Mattia Destro. Il giovane centravanti classe 1991 è una delle pochissime note liete della gara contro il Pescara. La rete del bomber infatti, rimette in carreggiata una Roma, incapace però di offendere e trovare il gol vittoria contro il fanalino di coda della Serie A.
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La prontezza d’intervento dello staff medico dello Stadio Olimpico che ha consentito ad un tifoso, colpito da arresto cardiaco nel finale di gara, di arrivare in rianimazione al Gemelli appena in tempo. Dopo tante critiche alle infrastrutture, per una volta, bisogna elogiare i mezzi presenti nell’impianto del Coni.
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La sconfitta della Lazio di sabato sera contro l’Udinese, che consente alla Roma di rimanere ancora in corsa per il piazzamento in Europa League, nonostante il brutto passo falso odierno. Vedendo lo stato di salute delle altre (Fiorentina all’ultimo respiro sul Torino e Inter in grossa difficoltà col Parma) mai dire mai!
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La prestazione di Miralem Pjanic. Il ritmo gara del bosniaco è risultato blando e compassato per tutti i minuti in cui è rimasto in campo. Mai determinato e determinante nell’arco del match brancola nel buio senza trovare spiragli e fallendo quasi tutto il fallibile in fase di appoggio. Fantasma.
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L’errore in coabitazione tra Stekelenburg e Marquinhos per il vantaggio ospite. Il primo respinge male il destro da fuori tutt’altro che irresistibile di Cascione , mentre il secondo si addormenta perdendo la marcatura di uno svelto Caprari, lestissimo nell’insaccare di testa il più classico dei gol dell’ex sulla corte respinta dell’estremo olandese. Imperdonabile.
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I giallorossi scendono in campo sottovalutando l’avversario come già successo nella sfida di Coppa Italia contro una rimaneggiatissima Inter. Il Pescara si dimostra così, nella prima frazione di gioco, molto attivo e ben organizzato a differenza dei padroni di casa lenti, macchinosi e sciuponi nella costruzione del gioco. Inspiegabili gli orrori sotto porta di Florenzi (ancora) al 18′ e De Rossi al 36′. Il tutto con la supervisione di Aurelio Andreazzoli, reo di aver preparato e schierato una formazione veramente poco decifrabile.
A cura di Rocky & Apollo