Il derby contro il Torino sarà il primo match point a disposizione della Juventus per aggiudicarsi il secondo Scudetto consecutivo. Nel posticipo del 33° turno i bianconeri superano il Milan grazie ad un rigore splendidamente trasformato da Arturo Vidal in una partita tutt’altro che divertente e spettacolare ma tatticamente perfetta. Vista la propria squadra in leggera difficoltà fisica nelle ultime partite e privo dell’infortunato Giovinco, Antonio Conte ha inserito Pogba nel centrocampo bianconero, spostando Marchisio a supporto dell’unico riferimento avanzato Vucinic, il più adatto per sfruttare le incursioni di Vidal. Proprio il cileno è stato l’ago della bilancia delle ultime giornate e dopo la doppietta contro la Lazio, dal dischetto ha steso anche il Milan che non aveva mai perso nel 2013 (ultima sconfitta il 22 dicembre contro la Roma per 4-2). Senza Balotelli e con El Shaarawy costantemente raddoppiato da Barzagli e Lichtsteiner, i rossoneri hanno evidenziato tutti i propri limiti nella costruzione di gioco, facendo passare una serata più che tranquilla a Buffon.
A cinque turni dalla fine quindi rimangono undici i punti di vantaggio della Juventus sul Napoli e, qualora i partenopei non vincano sabato prossimo sul campo del Pescara, ai bianconeri “basterà” battere il Torino nel derby per poter festeggiare il ventinovesimo successo in Serie A. La squadra di Mazzarri ha mantenuto invariati la distanza dalla vetta grazie al gol fortunoso di Insigne al 95′: la deviazione di Nainggolan ha battuto un superlativo Agazzi consentendo al Napoli di vincere per 3-2 una gara rischiata di perdere dopo il vantaggio di Ibarbo. Un autogol di Astori su tiro di Hamsik e un gol in posizione più che dubbia di Cavani avevano ribaltato il punteggio, fissato poi sul 2-2 da una bellissima giocata di Sau.
Il gol di Insigne permette agli azzurri di allungare a +7 sul Milan, che ora deve guardarsi dall’arrivo della Fiorentina ad una sola lunghezza: in una partita bellissima, la squadra di Montella prima sbriciola il Torino con le magnifiche reti di Cuadrado (cucchiaio dal limite), Aquilani e Ljajic (splendida punizione all’incrocio) e poi si fa incredibilmente rimontare sul 3-3 dai gol di Barreto, Santana e Cerci (gran sinistro da fuori sul palo lontano). Romulo a quattro minuti dal termine però riesce a incunearsi nella disattenta difesa granata e siglare il fondamentale 4-3 finale.
Al quinto posto sale l’incerottatissima Inter di Stramaccioni che grazie al gol di Rocchi a dieci minuti dal termine batte il Parma e in un sol colpo sorpassa Roma e Lazio. Strama deve ringraziare Handanovic che con almeno tre grandi parate tiene il pareggio prima del tiraccio deviato di Rocchi che supera Mirante. La Roma manca l’ennesima occasione di risalita pareggiando per 1-1 all’Olimpico col Pescara praticamente retrocesso (2 punti nel girone di ritorno), in una partita giocata malissimo e arbitrata peggio da Massa. Nell’anticipo serale Di Natale affonda la Lazio di Petkovic agganciandola a 51 punti e rientrando prepotentemente in corsa per la corsa all’Europa League.
Si chiude male, anzi malissimo invece il derby di Sicilia tra Catania e Palermo: i rosanero trovano il gol dell’1-1 grazie a Ilicic a pochi secondi dal termine del recupero dopo il vantaggio siglato da Barrientos. A quel punto si scatena inverosimile l’ira di Andujar che agguanta Barreto, lo stende a terra e gli rifila una serie di pugni nello stomaco. Rosso inevitabile per il portiere e triplice fischio di un Mazzoleni sempre presente quando il nervosismo regna sovrano. Un punto che consente al Palermo di Sannino di rimanere agganciato al Genoa, fermato in casa dall’Atalanta. Rosanero e rossoblu riescono comunque a rosicchiare un punto al Siena, sconfitto in casa per 1-0 dal Chievo. Il gol di Pellissier lancia verso la definitiva salvezza i gialloblu, graziati anche dall’arbitro Valeri che inspiegabilmente annulla un gol a Paci per il classico “fallo di confusione”. Infine un punto ciascuno per Bologna e Sampdoria, con il gol di G.Sansone che risponde a quello di Gilardino.
Daniele Luciani