(F.Maccheroni) – Qualcuno si chiede dove sia finito Baldini. Non è finito. In questa seconda avventura romana, non c’è stato. Ha presentato un sogno, ma come chi viene svegliato improvvisamente da un rumore fastidioso, non è stato più in grado di ricominciare una giornata serenamente. Gli va riconosciuta una onestà cristallina. A differenza del resto della ciurma agli ordini di mister Jim, è l’unico ad essersi messo in discussione.
È stato isolato l’estate scorsa quando ha perso tutti i pezzi sui quali aveva scommesso (Luis Enrique, Tancredi e Lo Monaco), ma è rimasto. Sembra per non dare l’impressione che fosse già tutto finito. Forse sarà andata davvero così. In realtà era tutto già finito. Perché senza un uomo forte al vertice Zeman (al di là dei suoi errori) non aveva alcuna possibilità di arrivare fino in fondo. Ora, a poche settimane dalla fine, si parla della finale di Coppa Italia e dell’allenatore che sostituirà l’improponibile Andreazzoli.
Una dirigenza che ha sbagliato con Montella, Luis Enrique, Zeman e Andreazzoli può essere in grado di scegliere l’uomo giusto? E mister Jim sarà in grado di ricostruire una società credibile? Queste sono le vere domande che gravano sul futuro della Roma. Più di una finale con un’altra squadra allo sbando (la Lazio). Il derby è folklore, da Jim ci si aspetta qualcosa di più.