(B.Tucci) – Ma quale Champions! Non scherziamo, per favore. È ridicolo che ancora si possa parlare dell’Europa che conta. Petkovic e Andreazzoli continuano a sostenerlo, però sono certo che in cuor loro la pensano in maniera diversa. Finale di Coppa Italia a parte, sarebbe giàun miracolo raggiungere l’Europa League.
Per come giocano, Lazio e Roma non meriterebbero di partecipare al torneo minore del vecchio continente. Per i biancazzurri, il girone di ritorno è stato un calvario: 12 punti in 14 partite. È impossibile tagliare questo traguardo se lo score è da retrocessione. Grazie a Dio, la Lazio ha giocato in maniera fantastica nella prima parte del campionato, altrimenti ora sarebbero guai. La Roma, dopo la parentesi negativa di Zeman, è passata nelle mani di un signore che da anni vive a Trigoria. La squadra è migliorata, ma la pochezza della manovra è rimasta identica. Anche contro il Pescara, i tifosi giallorossi hanno sofferto le pene dell’inferno e gioito solo per il gol di Destro: da ultimi in classifica, gli abruzzesi sono passati in vantaggio e solo per un soffio, alla fine, non sono riusciti a vincere la partita.
La Roma non è nuova a «imprese » del genere, vedi Palermo. Le speranze si riversano sul derby che si dovrà giocare il 26 di maggio (prefetto permettendo), la domenica in cui si vota per il sindaco della città. I problemi di ordine pubblico preoccupano. E a ragione, visto quel che è successo nell’ultimo match Roma-Lazio: sarà compito delle autorità studiare la situazione. In 90’ ci si gioca una stagione. Chi la spunterà avrà salvato, almeno in parte, un campionato accompagnato da un solo aggettivo: fallimentare.