(U. Trani) – La Roma o, magari restando fermo un anno, all’estero: Massimiliano Allegri sa che cosa farà da grande. Il club giallorosso è la sua prima scelta italiana, se il Milan lo lascerà andare: è sicuro che il gruppo giallorosso, con i giusti e mirati interventi, può essere subito competitivo. Il management di Pallotta si basa proprio sulle sue convinzioni. Baldini e Sabatini, proprio partendo dall’attrazione che l’attuale tecnico rossonero ha nei confronti della squadra e anche della piazza, lo considerano da tempo l’allenatore ideale per la terza stagione dell’éra Usa. E lo aspettano. Nel senso che, pur di non commettere altri passi falsi, non gli mettono fretta. Possono attendere anche due settimane. Ma prima della fine del campionato vorrebbero conoscere la sua decisione definitiva. Ovviamente tengono aperti i contatti conMazzarri, almeno fino a quando non avrà detto sì al triennale da 10 milioni che gli offre il presidente De Laurentiis per farlo restare al Napoli. E’ curioso che il club partenopeo, come prima alternativa, abbia Allegri. Il triangolo è intrigante. Ma, tra le soluzioni, non si può escludere quella che lascia tutto come adesso. Non proprio tutto, perché a Trigoria comunque uno, al posto di Andreazzoli, deve arrivare.
LA POSIZIONE DI MAX
Berlusconi, questo è noto, non è favorevole alla conferma. Galliani sì. Perché non ha il sostituto di Allegri. La società rossonera non può offrire ingaggi da top coach. E l’ad, al contrario del presidente, non se la sente di lanciare uno come Seedorf, tra l’altro da supportare con un altro tecnico (almeno per il primo anno), o di scegliere altre opzioni suggestive. Solo il mancato piazzamento in Champions può accelerare l’operazione: Allegri non avrebbe più problemi ad accettare la proposta di Baldini. Da tenere presente, però, in caso di terzo posto, pure la strategia del tecnico livornese che ha già presentato le sue richieste a Galliani: 1) prolungamento del contratto (scadenza 30 giugno 2014); 2) tre rinforzi di primo piano: un difensore e due centrocampisti. L’ad, per il momento, prende tempo. Ecco perché Allegri non è sicuro di restare sulla panchina rossonera.
LA TELEFONATA DI MASSARA
Da ottobre la Roma, in considerazione della partenza difficile del Milan e della conseguente situazione a rischio del tecnico, ha come primo candidato Allegri. Ma non è un nome nuovo: Baldini e Sabatini, in sintonia su questa trattativa, pensano all’allenatore rossonero già da un anno. Da quando Luis Enrique comunicò ai dirigenti giallorossi che avrebbe lasciato Trigoria. Allegri, perso lo scudetto che sembrava vinto, non sentiva più la fiducia di Berlusconi. Così la Roma provò a capire se fosse possibile un suo addio anticipato al club rossonero. Per una questione d’orgoglio il livornese decise di restare. Non avrebbe mai lasciato nella stagione in cui era comunque arrivato secondo, chiaramente penalizzato anche nello scontro diretto con la Juve (gol di Muntari non assegnato). Nè voleva dare l’impressione di arrendersi alle critiche del presidente. Dalla capitale lo chiamò Massara, il braccio destro di Sabatini che lo conosce da tempo. Fredric e Massimiliano, nell’estate del ’91, si trasferirono dal Pavia al Pescara. Galeone chiese Massara e si ritrovò in rosa pure Allegri: a fine stagione festeggiarono la promozione in A.
LE ALTRE PISTE
Il nome di Mazzarri non esce ancora di scena. Anche perché il tecnico di San Vincenzo deve dare una risposta a De Laurentiis e, a quanto pare, non ha ancora deciso se rimanere al Napoli. La Roma lo convince per la struttura societaria. Oltre a lui, Sabatini tiene vivo il rapporto con Pioli, nonostante abbia già rinnovato con il Bologna, e segue anche Maran. A Baldini, invece, piace Di Francesco che sta per salire in A con il Sassuolo che presto gli farà firmare il nuovo contratto. Da segnalare le attenzioni dei bookmakers per la panchina della Roma: sulla lavagna di Bet1128 (portale di scommesse sportive) Andreazzoli è ancora il favorito (quota 2,50), seguito da Mazzarri (3,50), Allegri e Manuel Pellegrini (stessa quota, 4,50). Staccato Pioli (6).
LO SFOGO DI AURELIO
A proposito di Andreazzoli, ieri mattina il previsto faccia a faccia con la squadra. «Sono proprio deluso. Non mi è piaciuto il vostro atteggiamento contro il Pescara. Eppure ne avevamo parlato dopo la gara contro l’Inter. E’ inutile che discutiamo di tecnica o di tattica, se poi entrate in campo in quel modo. Pensiamo al campionato, dobbiamo entrare in Europa, e non al derby di coppa» la sintesi del suo discorso. Duro e mirato.