(F. Balzani) – Gol, fischi, provocazioni e rimpianti. Contro il Siena la Roma cala il poker e torna a sorridere grazie alla prima tripletta in carriera di un Osvaldo polemico, che prima mostra le orecchie alla tribuna poi indica il nome sulla maglia alla Sud con aria di sfida ricevendo sonori fischi (successe anche a Delvecchio dopo una tripletta al Napoli nel ’96). «La vittoria è dipesa da lui, si merita questa tripletta – lo difende Andreazzoli – e il pubblico mi pare alla fine lo abbia supportato dopo i fischi che si è anche meritato. Nel calcio si fa presto a innamorarsi di nuovo dopo aver perso il sentimento, spero ora possa tornare sereno». Davanti ai microfoni l’italo-argentino – che non segnava in casa dal 22 dicembre scorso col Milan – smorza i toni: «I tifosi si sono comportati benissimo con me. C’è sempre una parte che mi va contro, ma io tengo a questa maglia. Ho vissuto un momento negativo a livello personale e si sono dette tante cose false sul mio conto e si è creata questa situazione particolare. Ringrazio mister e compagni per essermi stati vicini. Questa tripletta mi restituisce il sorriso».
Un tris completato dalla perla di Lamela che vale il sorpasso sull’Inter e un quinto posto che vuol dire Europa League anche se Andreazzoli si spinge più in là in vista dello scontro di sabato con la Fiorentina: «I tifosi fanno bene a chiedere la Champions, ce lo chiediamo anche noi stessi. C’è rammarico per non aver fatto di più quest’anno e non mi so spiegare il perché. Rispetto alla settimana scorsa abbiamo incentivato di più il lavoro, la determinazione. È un problema quello della continuità con cui bisognerà fare i conti anche in futuro, ma ho dei giocatori brillanti e abbiamo il dovere di provare l’impossibile». Vola più basso Totti: «Abbiamo fatto il nostro dovere, era da tempo che non vincevamo così nettamente. Ora entriamo in un mese decisivo per il nostro finale di stagione, non mancano molti incontri e vanno affrontati tutti con personalità e questo spirito di sacrificio». Burdisso è dello stesso avviso: «In queste 5 partite dobbiamo dimostrare di essere gente seria, dobbiamo cambiare la mentalità e fare bene a lungo termine. Osvaldo? È un campione che ci può dare ancora tante gioie, spero la gente possa tenerne conto». Applausi a fine gara anche per Lobont, ieri all’esordio stagionale e in odore di rinnovo: «Non è poi così difficile fare il portiere della Roma, ma non è merito mio se abbiamo vinto oggi». Sospiro di sollievo, infine, per De Rossi uscito dopo 33’: solo trauma contusivo alla caviglia destra.