(A. Austini) – Due livornesi, gli ultimi due avvarsari da affontare in questo campionato prima di programmare il prossimo. Allegri e Mazzarri, filosofia di gioco a parte, hanno tanti punti in comune e sono i due favoriti nella corsa alla panchina della Roma. In realtà, dipende molto da loro più che dalla società che li ha messi in cima alla lista dei desideri. A Sabatini piace molto Pioli, ma lo ritiene «troppo artistocratico» per sopportare le pressioni di una piazza infuocata. Il calcio di Allegri si sposerebbe bene con le idee dei dirigenti, meno quello di Mazzarri, che però ha dalla sua la capacità di infondere quella grinta carente dalle parti di Trigoria ed è l’unico al momento senza contratto: De Laurentiis gli ha proposto il rinnovo e il tecnico ha preso tempo.
Allegri, il preferito, sembra più vicino al divorzio con il Milan: Berlusconi lo ha ormai scaricato. Mentre i tifosi gli hanno dedicato un striscione di supporto a San Siro, ieri per la prima volta Galliani ha parlato del possibile successore prima della gara con il Catania. A domanda sul possibile arrivo di Seedorf l’ad rossonero ricorda che «tutti quelli che hanno fatto grande la storia del Milan entrano in conclave il giorno in cui va via Allegri. Poi chi esce Papa non si sa. Ma lasciamo stare Allegri. Berlusconi non lo vuole più? Non smentisco né confermo nulla». È come se lo avesse fatto.