(D.Stoppini) – È giusto definirla una storia di lotta e di governo, se è vero che Serena, medico laureato e specializzando in igiene e medicina preventiva di 31 anni, sta sgomitando ogni giorno contro una malattia di cui nessuno al mondo è riuscito a capire le causa. È la sua lotta, la lotta di Serena Grigioni, figlia di Adalberto, preparatore dei portieri della Lazio. Lui, il segreto di Federico Marchetti, che gira il mondo con la testa e con il cuore per capire cosa c’è che non va in Serena. «Ho cominciato a stare male nel 2006 — racconta lei —. Ma solo nel dicembre 2012 è stato scoperto che soffro di “neuropatia delle piccole fibre periferiche e autonomiche”. Al mondo ci sono solo 200 pazienti. Ma io non mollo».
I PROBLEMI È il suo inno alla vita, il sorriso in mezzo a un mare di difficoltà che non ha lasciato insensibile il mondo del calcio. «Ho subito un intervento al colon — ancora Serena —, senza che i medici sapessero esattamente di cosa soffrissi. Nel 2010 sono rimasta temporaneamente paralizzata nel giro di poche ore. E da lì è stato un crescendo, tra dolori continui alle gambe e problemi seri alla vescica, alla quale sono stata operata per tre volte da settembre a dicembre 2012 per l’inserimento di uno stimolatore midollare. Pare sia una malattia autoimmune, ma nessuno lo sa con certezza. Ora vivo e lavoro a Terni: non riesco a guidare, fatico a camminare, prendo 16 pasticche al giorno. E ho dovuto affittare una casa di fronte al mio ufficio, perché anche i 13 km che mi separano dal mio paese, Sangemini, senza auto sono un ostacolo».
I GUANTI E IL VIAGGIO L’allegria non le manca, serena di nome e di fatto. Il mondo del calcio si è mobilitato. Oddio, mica tutti, c’è pure chi fa finta di non sapere. Ma lei preferisce ricordare che si è mosso: «La Apport (associazione preparatori portieri italiani, ndr) ha raccolto soldi mettendo all’asta i guanti di molti numeri uno». Quelli di Handanovic i più «cari»: 331 euro. Ma in lista c’era anche Buffon, con «le manone» utilizzate in Juventus-Celtic. E poi Casillas, Cech, Sirigu. «La Ternana mi sta aiutando, sia la società sia i calciatori. Pensa: un gruppo di ultrà, “Mds 99″, ha tirato su ben 25 mila euro. Anche i calciatori della Lazio hanno fatto una mini raccolta, l’ex Siviglia si è mosso». Il romanista Michael Bradley l’ha invece assistita materialmente: insieme a Jesse Fioranelli, match analyst di Vladimir Petkovic, ha favorito il contatto con la Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, dove Serena è stata a febbraio. «So che Bradley, durante l’ultimo derby, ha chiesto di me a papà. È stato molto carino. Ora però sono di nuovo in Italia, più o meno con gli stessi interrogativi». E la stessa forza di volontà.