Alessandro Cochi, delegato alle politiche sportive di Roma Capitale, ha commentato con le seguenti parole la decisione di far giocare la finale di Coppa Italia alle ore 18:00 di domenica 26 maggio.
Come si è arrivati a questo orario?
“Roma e tutti gli organi competenti sono in grado di gestire una partita delicata, nonostante le criticità oggettive, tra cui le elezioni. Ricordiamo che la nostra polizia sarà impegnata in queste. Personalmente avevo delle criticità, ma la Capitale d’Italia deve dare delle risposte. Abbiamo un mese affinchè tutto vada per il meglio. Per alcuni sarà impossibile vedere la partita, come per gli scrutatori, ma in altri giorni si sarebbero penalizzate altre categorie. Ci sono esigenze televisive da rispettare, inoltre, e bisognava difendere il diritto dei tifosi romani di vedere questa partita”.
E’ una mezza sconfitta per Roma città il fatto che non potrà disputarsi di sera questa gara?
“Si anticipa ci tre ore, non di tre giorni. Una sconfitta palese sarebbe stato lo spostamento del giorno, anche se più comoda. Le cose belle non fanno notizia mai, una minoranza ha fatto accadere cose brutte fuori nell’ultimo derby. Roma ha risposta a situazioni diverse e più numerose, anche se parliamo di un altro tipo di pubblico. Roma non si spaventa quasi per nulla, mettiamo comunque massima attenzione”.
Anticipare la finale di tre ore non risolve nulla, mi sembra una decisione presa tanto per non restare immobili. Soprattutto ad una riunione di sicurezza era presente anche il direttore della Rai.
“La presenza Rai aprirebbe un discorso lungo. Non voglio fare un processo al sistema calcio. Sicuramente ci poneva più dubbi la giornata che l’anticipo di tre ore. C’è un mese per monitorare, ci sono agenti specializzati. Ricordiamo anche che Roma ha risposto alla grande ad una fantastica finale di Champions League. Spero sul piano tribune possa replicarsi quel che si vide in Napoli-Juventus lo scorso anno: tribune divise”.
Le 18:00 crea un problema, essendo a ridosso della chiusura della giornata elettorale?
“Il mio timore è che molti voteranno lunedì. Abbiamo delle responsabilità e dobbiamo far funzionare tutto. Tutti hanno detto alle 18, considerando anche quel che aveva detto il Prefetto. Non andiamo a gettare benzina sul fuoco, speriamo sia una festa, anche se qualcuno non alzerà la Coppa”.
Chi ha proposto per primo tale orario?
“Le istituzioni sportive non volevano cambiare giorno, le istituzioni pubbliche non volevano giocare la sera: l’orario è stato un punto di incontro”.
Crede possa essere una bella giornata di sport?
“C’è rischio che una piccola minoranza rovini qualcosa, ma le nostre forze dell’ordine sono abituate a ben altro. Abbiamo un mese per prepararci. I rapporti si sono guastati nell’ultimo anno, precedentemente avevamo visto pochi incidenti. Speriamo sia una bella giornata di sport”.
Quali differenze con la finale dello scorso anno?
“Nel derby entrambe le fazioni vengono dall’interno della città, non si possono incanalare da fuori. Roma comunque è sempre una città civile”.
Fonte: Radio Manà Manà Sport